Newsletter SICILIAMIGRANTI – ottobre 2014
A LAMPEDUSA L’ANNIVERSARIO DELLA
STRAGE DI OTTOBRE: OCCASIONE PER NUOVE MOBILITAZIONI
Ad un anno dalla
strage del 3 ottobre 2013, le associazioni presenti a Lampedusa sottolineano
l’importanza di ricordare per continuare l’azione di mobilitazione e denuncia
sul territorio
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/01/comunicato-collettivo-askavusa-per-il-3/
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/02/il-nostro-3-ottobre-ad-un-anno-dalla/
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/02/sulla-rotta-della-vergogna-il-naufragio/
Il
3 ottobre diventa l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica non solo
in Italia
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/03/dal-mediterraneo-alla-svizzera-i/
Ma al di là delle
commemorazioni ufficiali, una manifestazione si snoda per l’isola chiedendo
giustizia e impegno, non una sterile memoria
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/07/lampedusa-i-risvolti-della/
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/04/domani-i-naufraghi-siamo-noi/
Soprattutto
in vista della futura ripresa delle attività del centro di accoglienza
sull’isola
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/02/riapre-il-centro-di-accoglienza-di/
L’AVVIO DELLE NUOVE OPERAZIONI MILITARI:MOS
MAIORUM E TRITON
Dal 13 al 26 ottobre
si attiva l’ operazione “Mos Maiorum”sponsorizzata da Frontex, che vede il
coinvolgimento di tutte le forze di polizia europee. Posti di blocco, interrogazioni
e potenziamento dei controlli per individuare
i migranti “irregolari” presenti sul territorio
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/02/mors-maiorum-ordinanza-contro-i/
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/15/mos-maiorum-politica-miope-e-disumana_15/
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/15/iusmigrandi-vs-mosmaiorum-il-materiale/
Tra lo sconcerto e la
denuncia di attivisti e associazioni
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/10/inside-italy-se-loperazione-mos-maioru/
nei centri di
accoglienza e detenzione per migranti si registra un aumento delle denunce e
testimonianze di pratiche vessatorie da parte della polizia per costringere i
migranti ad essere identificati
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/16/laccoglienza-diventa-detenzione/
Nel frattempo,
l’opinione pubblica europea è focalizzata sull’inizio della missione Triton,
che dal primo novembre si sostituirà gradualmente a Mare Nostrum, diminuendo il
raggio di pattugliamento delle coste e prospettando l’angosciante aumento di
morti in mare
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/16/ufficiale-lo-stop-mare-nostrum-da/
CONTINUANO
I NAUFRAGI E GLI SBARCHI
Non si arrestano i
naufragi al largo delle coste libiche e nelle vicinanze di quelle italiane. A Marettimo, isola dell’arcipelago trapanese,
un gruppo di migranti si aggrappa agli scogli in attesa di ricevere i soccorsi
dopo aver visto affondare il proprio barcone
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/18/sbarco-di-migranti-marettimo-donne-e/
Centinaia di profughi
continuano intanto ad essere sbarcati nei porti di Catania, Messina, Augusta e
Pozzallo, nonostante le pessime condizioni metereologiche, raccontando storie
drammatiche. Molti di loro vengono trasferiti direttamente con voli charter
verso i centri del Nord Italia
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/04/storie-di-migranti-in-fuga-chi-approda/
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/08/in-436-sbarcano-pozzallo-da-venerdi/
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/24/augusta-sbarco-in-grande-stile-di-500/
LA SITUAZIONE PRECARIA E DIFFICILE
DELL’ACCOGLIENZA ISTITUZIONALIZZATA
Alla luce delle nuove
operazioni militari, si rinforza la collaborazione tra le associazioni per un
monitoraggio attento dei centri di accoglienza e detenzione
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/15/la-vergogna-normalizzata-cronache-dalla/
Borderline Sicilia
visita il Cara e il Cie di Pian del Lago insieme ad una delegazione di
lasciateCIEntrare, verificando tutte le inadeguatezze strutturali di tale
centro
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/01/borderline-sicilia-visita-il-cie-di/
Anche al di fuori dal
CIE, tra i migranti accampati all’addiaccio, la situazione è quella di profughi
costretti ad un attesa infinita nella solitudine e nella speranza di poter
regolarizzare la loro posizione e vivere una vita dignitosa
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/03/diritti-in-lista-dattesa/
Non sono migliori le
condizioni dei minori migranti all’ex scuole verdi di Augusta, costretti a
vivere anche per mesi in una struttura inadeguata nonostante la legge
garantisca loro ben altri diritti
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/01/augusta-giovani-vite-alla-deriva-in-un/
Anche i centri di prima
e seconda accoglienza del palermitano, monitorati con grande attenzione da
Borderline Sicilia, rivelano condizioni di completo abbandono, isolamento
territoriale, impossibilità di ricevere spiegazioni sui propri diritti e doveri
e totale incomunicabilità con le istituzioni, inseriti in un sistema di
cosiddetta accoglienza in cui non hanno voce
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/30/i-centri-daccoglienza-nelle-madonie/
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/30/i-centri-d-accoglienza-nelle-madonie/
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/30/i-centri-d-accoglienza-nelle-madonie_30/
La stessa Caritas di
Palermo si trova tra mille difficoltà a gestire continui flussi di migranti,
constatando i limiti di un’accoglienza improvvisata e basata spesso solo sulla
buona volontà degli operatori, quando l’importanza della situazione richiederebbe
inderogabilmente anche professionalità e competenza
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/10/un-periodo-difficile-per-la-caritas/
Fortunatamente, in
mezzo a tanta disperata disorganizzazione, non mancano i risultati di buone
pratiche quotidiane. A Palermo, una giovane profuga eritrea riesce a
riabbracciare suo figlio dopo 5 mesi, uscendo da un grave stato di shock e
depressione grazie all’aiuto della mediatrice culturale e dell’equipe di
Caritas
http://siciliamigranti.blogspot.it/2014/10/ritrova-il-bambino-che-credeva-morto.html#more
OSSERVATORIO RAZZISMO: ANCORA CASI DI
SFRUTTAMENTO, RACKET E XENOFOBIA
Continuano purtroppo
a verificarsi gravi episodi di sfruttamento. Nelle campagne del ragusano e del
vittoriese, le storie di abusi e ricatti narrate da alcune giovani Rumene,
portano alla luce un sistema di violazioni ben radicato nel territorio, che una
rete di associazioni e società civile si adopera di contrastare e far uscire
dal silenzio
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/01/violentate-nel-silenzio-dei-campi/
Estorsioni e ricatti
esistono però anche per un misero posto letto in strada. E’ il caso di molti
migranti di Catania, che non hanno trovato alloggio in centri d’accoglienza
istituzionali e devono disputarsi ogni mezzo di sostentamento, spesso con altri
cittadini stranieri, compreso il pezzo di asfalto su cui coricarsi la notte
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/09/catania-racket-del-pizzo-tra-i-migranti/
Manifestazioni di
intolleranza e chiusura si incontrano anche a livello locale, dove le campagne
mediatiche di psicosi da ebola iniziano a mostrare le loro nefaste conseguenze.
A Pozzallo un gruppo di genitori contesta l’iniziativa che porta in una scuola
gli immigrati alloggiati nel CSPA, per paura di eventuali contagi
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/22/psicosi-ebola-pozzallo-genitori-in/
NOVITA’ ED EVENTI
Borderline Sicilia
candidata nel campo dell’immigrazione al premio nazionale “Cultura della
Pace-Città di san Sepolcro”
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/01/borderline-sicilia-candidata-al-premio/
Prende vita il
progetto “Watch The Med Alarm Phone”.Dal 10 ottobre è attiva la rete telefonica
trasnazionale per emergenze in mare e respingimenti
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/08/watch-med-alarm-phone-un-telefono-di/
La Corte per i
diritti umani di Strasrburgo condanna Italia e Grecia per la violazione di
diritti fondamentali. Il buon esito di una lotta contro i respingimenti
automatici, perseguita con tenacia dal 2008 da un gruppo di attivisti
http://www.borderlinesicilia.org/2014/10/22/caso-sharifi-et-al-v-italia-e-grecia-la/
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