Newsletter SICILIAMIGRANTI – Maggio 2017
- Solidarietà sotto assedio: l’attacco alle ONG che salvano vite in mare
- Ancora rastrellamenti, respingimenti e deportazioni. Così l’Italia calpesta chi avrebbe bisogno di tutela
- Né identità né memoria per le vittime della Fortezza Europa
- News: naufragio dei bambini – Ecco perché quegli ufficiali vanno indagati per omicidio. Migranti, a Catania due comunità alloggio non in regola
- Eventi: presentati a Palermo il report “Criminalizzazione della fuga e dell’aiuto dei migranti in transito” e la Guida Welcome to Italy. Roma, presentato il rapporto “Navigare a vista”
- Info e contatti
Dietro la criminalizzazione dei soccorsi in mare, c’è la precisa volontà di chiudere la rotta mediterranea e di lasciar morire in mare uomini, donne e bambini costretti dalla guerra e dalla miseria ad abbandonare i propri paesi d’origine. Solo così si spiega la corsa agli investimenti – passati da 6,5 milioni a 1,7 miliardi – diretti a trasformare l’Europa in una fortezza inespugnabile.
Per il Gip del Tribunale di Agrigento Francesco Provenzano, la nave Libra “era in condizione di intervenire tempestivamente e in tempo utile ad evitare l’annegamento di 300 persone, ma tale soccorso non si è attivato.” Quel naufragio – in cui morirono sessanta bambini siriani – era “ampiamente prevedibile.” Quattro ufficiali in servizio sulla nave l’11 ottobre 2013 sono stati, perciò, iscritti sul registro degli indagati per omicidio
A Catania, da controlli della polizia emergono gravi criticità in due strutture destinate all’accoglienza di minori straniere non accompagnate.
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