Newsletter SICILIAMIGRANTI – Giugno 2015
- Nuovi morti e nuovi sbarchi. Identificazioni e pessime condizioni di accoglienza
- Quando la lotta e’ anche per una degna sepoltura
- L’Europa alza i muri verso la disperazione di chi fugge
- Un’accoglienza che fa’ rima con attesa, sfiducia e mancata integrazione
- Nuove indagini sulla gestione del Cara di Mineo, ma i migranti continuano ad esservi trasferiti
- Osservatorio razzismo e xenofobia: le gravi dichiarazioni di un dirigente della Polfer
- News ed eventi: Borderline Sicilia al Parlamento europeo in ricordo di Alexander Langer
NUOVI MORTI E
NUOVI SBARCHI. IDENTIFICAZIONI E PESSIME CONDIZIONI DI ACCOGLIENZA
Mentre i
rappresentanti istituzionali italiani ed europei continuano a discutere, migliaia
di migranti sono arrivati in Sicilia anche questo mese. Una delle conseguenze
più evidenti delle decisioni europee sono le procedure di identificazione,
velocizzate ed effettuate spesso già in banchina, per i migranti trasferiti
fuori dall’isola. Succede a Catania, dove parte dei nuovi arrivati viene sistematicamente
ancora trasferito al Cara di Mineo
http://www.borderlinesicilia.org/2015/06/03/dal-porto-di-catania-sbarco-di-migranti/
A Pozzallo
invece, i migranti vengono inviati sempre più frequentemente al Nord, in grandi
città come Milano e Venezia. Dopo le lente procedure di sbarco, i profughi sono
caricati su autobus che percorrono tutta la penisola, senza avere la
possibilità di lavarsi o ricevere un cambio di vestiti
http://www.borderlinesicilia.org/2015/06/10/anche-pozzallo-identificazioni-in/
La stretta dei
governi europei sui rimpatri e la trappola del regolamento Dublino, porta i
migranti a scegliere rotte e mezzi nuovi per raggiungere l’Italia. Un’imbarcazione
con a bordo tunisini e subshariani cerca di dirigersi verso una piccola
spiaggia del trapanese, ma viene intercettata dalla Guardia Costiera che la dirotta verso il porto di Pozzallo
http://www.borderlinesicilia.org/2015/06/06/sbarco-di-migranti-pozzallo-arrestati/
A metà mese a
Catania si registral’arrivo di più di 1000 migranti, in un porto blindato per
l’associazionismo locale, a cui non viene concesso l’accesso. L’imponenza
dell’arrivo si traduce facilmente in alibi per un’accoglienza frettolosa, dove
manca l’attenzione per il singolo e la capacità di dare ad ognuno le
informazioni necessarie a comprendere i propri diritti e doveri
http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/06/a-catania-arrivano-1100-migranti-quale.html#more
Dinanzi ai
grandi numeri, si innesca ancora una volta il perverso meccanismo
dell’assuefazione e dell’indifferenza nei confronti delle tragiche storie di
cui ogni migrante è testimone vivente. In questi momenti deve farsi ancora più
forte la capacità di non abituarsi al dolore e all’orrore che si nasconde
dietro la fuga, che i media troppo spesso tendono a banalizzare
http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/06/migranti-catania-gli-sbarchi-le-persone.html#more
Nell’economia di
un sistema di informazione colluso con le politiche internazionali, sono
destinate a cadere velocemente nell’oblio anche le morti non facilmente
strumentalizzabili. E’ il caso del decesso di una donna diabetica, arrivata
cadevere nel porto di Augusta dopo tre giorni passati su un barcone senza cibo
nè acqua, se non quella del mare. Il giorno precedente arrivava a Pozzallo il
cadavere di un migrante colpito a morte da rapinatori libici mentre viaggiava
su un barcone a poche miglia dalle coste africane
http://www.borderlinesicilia.org/2015/06/23/a-mare-adesso-si-muore-anche-di-mitra/
Intanto a
Catania, dopo uno degli ultimi sbarchi del mese, si riapre il drammatico
capitolo della prima accoglienza al PalaSpedini. Ben 266 migranti sono stati
fatti alloggiare per una notte e un giorno nel palazzetto completamente privo
di ogni requisito strutturale per un’operazione del genere. I migranti sono
stati costretti a dormire per terra nell’edificio chiuso per motivi di
sicurezza nonostante il caldo insopportabile, senza poter avvisare i parenti
del loro arrivo. Una situazione inaccettabile che si ripete a distanza di un
anno, in cui le istituzioni hanno manifestato la totale mancanza di volontà di
predisporre un’organizzazione degna di questo nome e non disumana,
focalizzandosi invece su operazioni di più alta risonanza, come l’apertura
della sede di Frontex nella città etnea
http://www.borderlinesicilia.org/2015/06/26/sbarco-catania-di-500-migranti-pessima/
QUANDO LA LOTTA
E’ ANCHE PER UNA DEGNA SEPOLTURA
Ad un mese dal
naufragio di quasi 800 persone, la società civile si trova ancora a dover
reclamare con forza l’operazione di recupero delle salme, promessa con tanta
enfasi dal premier Renzi. La celebrazione della giornata mondiale del rifugiato
il 20 giugno diventa per le associazioni antirazziste l’occasione per rinnovare
l’appello affinchè il recupero avvenga immediatamente, evitando il rischio di
costi sempre più elevati, e soprattutto dando ai migranti almeno il diritto alla
verità insiema ad una degna sepoltura
http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/06/migranti-ancora-in-mare-le-salme-del.html#more
Non c’è invece
pace nè rispetto nemmeno dopo la morte, per i 17 migranti giunti cadavere al
porto di Augusta a fine maggio. Dopo giorni di totale abbandono nella camera
mortuaria della città, sono stati infatti sottoposti ad ispezione nei medesimi
locali, in una totale indifferenza e irrispettosità delle norme igienico-sanitarie,
ma soprattutto della dignità dovuta ad ogni essere umano, anche quando ha cessato
di stare al mondo
http://www.borderlinesicilia.org/2015/06/20/orrore-allospedale-di-augusta/
L’EUROPA ALZA I MURI VERSO LA DISPERAZIONE
DI CHI FUGGE
La Germania ospita
ad inizio giugno il vertice dei G7, chiudendo per una settimana le sue
frontiere. Ecco che dal Brennero centinaia di migranti,
intenzionati a proseguire oltre confine il loro viaggio, vengono rispediti in
treno alla stazione di Milano. Per giorni numerosi gruppi di eritrei, somali e
siriani, ma non solo, si trovano costretti a bivaccare sui marciapiedi e sulle
banchine anche alla stazione di Roma, in condizioni igieniche precarie,
confidando negli aiuti improvvisati delle associazioni locali. A Ventimiglia,
sul confine francese, i profughi rimangono diversi giorni asserragliati sugli
scogli, cercando di eludere i controlli francesi disposti in modo massiccio
alla frontiera
http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/06/un-paese-di-barriere.html#more
Gli intenti di
chiusura e militarizzazione delle frontiere, lasciano un margine di manovra e
capacità di business più alto ai piccoli e grandi trafficanti che speculano
sulle speranze dei migranti. A Catania, decine di eritrei ed etiopi in fuga
verso il Nord, sono sistematicamente sfruttati anche da connazionali che esigono
ingenti somme in cambio di qualsiasi informazione. Nell’attesa di poter
riprendere il loro cammino, sostano in alcune aree del centro città in
condizioni decisamente disumane e degradanti, nonostante l’accoglienza promessa
dal sindaco
http://www.borderlinesicilia.org/2015/06/09/catania-citta-accogliente-migranti-in/
Il comune di
Catania non rifiuta i migranti, come Maroni insegna ed ordina ai comuni del
Nord Italia, ma nemmeno manifesta la minima volontà per la creazione di spazi e
situazioni favorevoli ad un’accoglienza degna. La denuncia di diversi attivisti
catanesi che chiedono ragione al Comune per il palese disinteresse verso la
chiusura di numerosi spazi pubblici adibiti all’integrazione, mentre si offre
con grande orgoglio una nuova sede a Frontex. E la chiusura immediata del Cara
di Mineo, che continua a dare un’accoglienza disumana ai migranti in arrivo
http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/06/catania-contro-frontex-e-triton.html#more
La fortezza
Europa si blinda, elaborando sistemi più efficaci di identificazione, controllo
e rimpatrio. Il sogno migrante degenera in angoscia e disperazione, per chi
rischia la vita e si vede costretto e ritornare. All’interno del CPSA di
Pozzallo, tre ragazzi tunisini destinatari di un provvedimento di espulsione si
cuciono la bocca con ago e filo, in segno di protesta. Uno di loro, colpito da
un malore dopo aver ingerito alcuni oggetti contundenti, viene ricoverato in
ospedale, e anche da qui cerca di proseguire al sua fuga, gettandosi dalla
finestra della sua stanza. Un incubo senza fine per il giovane che, una volta
dimesso, viene condotto in carcere nelle sue precarie condizioni di salute
http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/06/il-migrante-caduto-dal-secondo-piano.html#more
http://www.borderlinesicilia.org/2015/06/17/va-in-carcere-il-tunisino-caduto-dal-2/
Si rimane
senza parole dinanzi a chi non può che abbandonare ogni speranza dopo l’arrivo.
Persone che mettono a repentaglio la propria esistenza per poi rischiare di
morire nell’indifferenza del popolo che dovrebbe dare loro accoglienza, o
restare per anni in attesa, con tanta frustrazione, rabbia e dolore. Girando
per i diversi centri di prima accoglienza, si toccano con mano le conseguenze
delle lungaggini burocratiche e dell’improvvisazione; luoghi dove i migranti
attendono per anche due anni l’audizione in Commissione e dove non solo i
documenti, ma pure le possibilità di integrazione sul territorio, diventano
un’utopia
http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/06/perdete-le-speranze-o-voi-che-entrate.html#more
UN’ACCOGLIENZA CHE FA’ RIMA CON ATTESA,
SFIDUCIA E MANCANZA DI INTEGRAZIONE
Nel suo lavoro di
monitoraggio e difesa dei diritti dei migranti e delle loro condizioni di
accoglienza, Borderline Sicilia si deve spesso scontrare con i muri di sospetto
e condizioni proibitive imposte dalle istituzioni. E’ la caso della prefettura
di Caltanissetta, che oltre alla richiesta di autorizzazione per accedere ai
centri della provincia, impone a Borderline Sicilia di avere il consenso
informativo per l’intervista da ogni migrante interpellato nel corso delle
proprie visite di conoscenza. Nell’intenzione di preservare la privacy dei
richiedenti asilo, e convinti dell’impossibilità logistica di poter adempiere a
tale obbligo, Borderline Sicilia cerca di conoscere la realtà delle strutture
governative e private, incontrando i
migranti che ci vivono negli spazi pubblici che usano frequentare in città
http://www.borderlinesicilia.org/2015/06/25/un-pomeriggio-alla-villa-cordoba-di/
http://www.borderlinesicilia.org/2015/06/25/un-pomeriggio-alla-villa-cordoba-di_25/
http://www.borderlinesicilia.org/2015/06/25/un-pomeriggio-alla-villa-cordoba-di_38/
Decisamente
migliore è invece la situazione dei migranti alloggiati al Cas Jus Vitae
di Santa Flavia, nel palermitano. I nuovi gestori, subentrati ad una
cooperativa del Sol Calatino, hanno impostato la loro attività di accoglienza
sull’integrazione ed il benessere dei migranti, cercando di risolvere al meglio
le problematiche connesse ad un ambiente circostante poco ospitale e agli
infiniti tempi di attesa imposti dalla burocrazia. Non è così purtroppo per altri
Cas della provincia trapanese, dove oltre ai problemi strutturali gli ospiti
trovano spesso nella protesta l’unico mezzo per farsi sentire
http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/06/in-riva-al-mare.html#more
Tra le diverse storie dell’accoglienza, ci sono purtroppo anche
gravissimi episodi di violenza. A Siracusa, un professore di religione tutore
di alcuni minori viene denunciato per abusi commessi su dei ragazzi egiziani.
Il suo arresto, effettuato in flagranza di reato dalla squadra mobile locale, è
stato possibile grazie alle intercettazioni e alle testimonianze rilasciate da
un giovane migrante egiziano da poco trasferito a Roma
http://www.borderlinesicilia.org/2015/06/05/siracusa-prof-di-religione-abusava-di/
NUOVE INDAGINI SULLA GESTIONE DEL CARA DI
MINEO, MA I MIGRANTI CONTINUANO AD ESSERVI TRASFERITI
Nuova
svolta nelle indagini di Mafia Capitale. Nel mese di giugno scattano 44 arresti
e nuove perquisizioni a Catania, Mineo e Piazza Armerina effettuate sulla base
delle intercettazioni che cercano di portare allo scoperto il tentacolare
sistema di corruzione che ruota attorno alla gestione del Cara di Mineo
http://www.borderlinesicilia.org/2015/06/04/mafia-capitale-nel-mirino-il-business/
Nel frattempo
MEDU pubblica il suo rapporto ufficiale sulle condizioni del CARA di MIneo
incompatibili con il benessere e la dignità della persona. Isolamento,
sovraffollamento, tempi infiniti di attesa e mancato rilascio dei documenti,
sono solo alcuni dei fattori riscontrati nei mesi di presenza al centro
governativo. Nonostante tutto, ad ogni nuovo sbarco, sono centinaia le persone che
continuano ad essere trasferite a Mineo, evidenziando la totale mancanza di
responsabilità e di capacità di tutela dei migranti da parte di chi gestisce e
continua ad esere connivente con un sistema corrotto
http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/06/cara-di-mineo-un-modello-di-accoglienza.html#more
OSSERVATORIO RAZZISMO E XENOFOBIA: LE GRAVI
DICHIARAZIONI DI UN DIRIGENTE DELLA POLFER
Sono commenti
razzisti e xenofobi quelli postati sul web da Gioacchino Lunetto, dirigente
della Polfer catanese. I destinatari degli insulti, che inneggiano pure al
fascismo e istigano all’odio razziale, sono i migranti in arrivo e alcuni poltici italiani
http://www.borderlinesicilia.org/2015/06/19/mi-manca-hitler-migranti-buttateli-mare/
Grande lo
sdegno da parte di esponenti istituzionali e associazioni antirazziste, tra cui
Borderline Sicilia, che ne chiedono l’immediata rimozione dall’incarico
http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/06/chiesta-la-rimozione-del-dirigente.html#more
NEWS ED EVENTI: BORDERLINE SICILIA AL PARLAMENTO
EUROPEO IN RICORDO DI ALEXANDER LANGER
Il 3 giugno
Borderline Sicilia presenzia al Parlamento Europeo in occasione dell’evento
organizzato dal gruppo dei Verdi, in memoria di Alexander Langer, insieme agli
amici della Fondazione dedicata a Langer da cui ha ricevuto il premio omonimo
per il 2014. La partecipazione al dibattito ha permesso di ribadire
l’importanza di contrastare il traffico di esseri umani con gli strumenti
adeguati, quali l’apertura di canali umanitari, l’adeguamento del diritto
d’asilo comunitario e nazionale. E’ stata inoltre ribadita l’importanza di
tutelare l’autodeterminazione di ogni migrante, che sempre più spesso non viene
garantita
http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/06/bordeline-sicilia-al-parlamento-europeo.html#more
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