Newsletter BORDERLINE SICILIA – Ottobre 2019
- Malaccoglienza, sfruttamento e nessun segno di discontinuità
- Le criticità degli hotspot e il miraggio delle ridistribuzioni
- Le stragi infinite e l’indifferenza delle istituzioni
MALACCOGLIENZA, SFRUTTAMENTO E NESSUN SEGNO DI DISCONTINUITÀ
Nessun atto concreto di discontinuità sulla questione migratoria è stato messo in atto dall’attuale governo.
Restano vigenti le leggi che hanno convertito i due decreti sicurezza e si continua a difendere l’accordo con la Libia. E non scompone nessuno la notizia che un noto trafficante di uomini libico sia stato invitato dalle autorità italiane per discutere del “modello Mineo” e dei flussi migratori.
Nel frattempo le gare di assegnazione della gestione dei CAS presentano le solite criticità, acuite dalla riduzione all’estremo ribasso dei costi per i servizi.
E ancora, come ogni anno, si deve tornare a parlare di sfruttamento per la raccolta delle olive a Campobello, una storia che va avanti da troppo tempo.
Dalla Libia a Mineo, il negoziato tra l’Italia e il boss
Campobello 2019: una nuova raccolta di olive all’insegna dello sfruttamento
Le stragi infinite e la perfetta linea di continuità
LE CRITICITÀ DEGLI HOTSPOT E IL MIRAGGIO DELLE RIDISTRIBUZIONI
Gli accordi di ridistribuzione, procedure non regolamentate di cui si ignorano modalità e tempistiche, rappresentano di fatto un ulteriore ostacolo imposto dalla politica europea ai richiedenti asilo. Molti di loro restano per mesi in attesa, confinati negli hotspot, luoghi dove i diritti vengono sistematicamente calpestati e spesso manca l’accesso ai servizi base. In tal senso, dopo il monitoraggio svolto presso l’hotspot di Messina, ASGI, Borderline Sicilia e ActionAid hanno inviato alle autorità una lettera aperta per chiedere che si prendano le dovute misure per contrastare le criticità riscontrate.
https://www.borderlinesicilia.it/il-miraggio-delle-ridistribuzioni-e-il-confinamento-in-hotspot/
LE STRAGI INFINITE E L’INDIFFERENZA DELLE ISTITUZIONI
Anche questo ottobre vede allungarsi la lista nera dei morti lungo la rotta del Mediterraneo centrale, la più pericolosa al mondo. Nonostante questo, ancora si sceglie di ignorare che l’unica soluzione è la creazione di vie legali e sicure che permettano di raggiungere in sicurezza l’Europa. E, quest’anno, l’ipocrisia della passerella del 3 ottobre pesa ancora di più di fronte all’assenza delle istituzioni per il naufragio verificatosi appena tre giorni dopo.
https://www.borderlinesicilia.it/linsostenibile-peso-dellindifferenza/