Solidarietà con i migranti in lotta a Mineo per il diritto d’asilo
La Rete Antirazzista catanese ha nei giorni scorsi lanciato una campagna nazionale per la chiusura del Cara di Mineo. Il nostro appello fa seguito a mesi di monitoraggio e di denuncia delle condizioni di vita dei richiedenti asilo ospitati nel villaggio della solidarietà. La protesta di oggi, che ha visto numerosi feriti fra i manifestanti, l’esplosione della rabbia della comunità africana che registra un altissimo numero di dinieghi fra i richiedenti asilo provenienti dalla Libia, confermano le nostre analisi: il Cara di Mineo non è il centro modello per richiedenti asilo, il fiore all’occhiello del governo italiano nel campo dell’accoglienza ai migranti; al contrario è un luogo di sofferenza dove quasi 2000 richiedenti asilo vivono in una condizione di totale isolamento, nell’incertezza più assoluta sul proprio futuro. La carenza di mediatori culturali, la difficoltà a contattare dei legali e ad avere informazioni circa le richieste di asilo prodotte, i tempi lunghissimi della commissione esaminatrice, hanno prodotto un clima di esasperazione e di conflittualità anche interna sfociato nella protesta odierna. E’ necessario restituire condizioni di vita dignitose ai migranti di Mineo. CHIUDERE IL VILLAGGIO DELLA « SOLIDARIETA’ » IN TEMPI RAPIDI E’ POSSIBILE. Intanto deve essere garantito a quanti desiderano farlo, e ne hanno la possibilità, di domiciliare la loro pratica di richiesta d’asilo presso un legale; facendo appello poi alle amministrazioni locali, alle forze politiche e alle associazioni antirazziste e solidali per attivare e moltiplicare l’esperienza degli SPRAR sul territorio calatino e non solo. E’ possibile attivare percorsi virtuosi di accoglienza e di reale inserimento sociale persino risparmiando: 20-23 euro al giorno per rifugiato a fronte del contributo oscillante dai 40 ai 52 euro che il governo versa agli enti che gestiscono i CARA (a Mineo, fino al 30 luglio, la Croce Rossa Italiana, ente individuato del governo senza l’indizione di un bando pubblico; nulla fa pensare che andrà meglio con la subentrante Protezione Civile).Il modello di esclusione e di emarginazione del CARA di Mineo non ha motivo di esistere se non per dipingere i richiedenti asilo, costretti a fuggire dai loro paesi, come un’emergenza nazionale tale da giustificare la militarizzazione del territorio e la gestione clientelare delle risorse. Facciamo appello alle popolazioni calatine a non farsi travolgere dalle psicosi xenofobe, le giuste proteste dei richiedenti asilo sono causate dall’irresponsabile, clientelare e razzista gestione del Cara di Mineo, le guerre fra poveri ( fra migranti di diverse nazionalità e fra migranti e popolazione locale) non fanno che il gioco di chi ci governa tagliando le spese sociali per dilapidare enormi risorse pubbliche per militarizzare sempre più i nostri territori e per nuove micidiali guerre coloniali. Sabato 30 luglio dalle 17,30 alle 19,30 organizzeremo di fronte al villaggio degli aranci a Mineo un Incontro Interetnico con i migranti offrendo loro anche assistenza sanitaria con un’equipe di medici della LILA.Rete Antirazzista Catanese