Minori non accompagnati al CSPA di Pozzallo
La situazione al CSPA di Pozzallo almeno per quanto concerne i problemi di sovraffollamento registrati nella settimane passate appare, ad oggi, sotto controllo.
Attualmente presso il centro sono ospitati 265 migranti come ha precisato il prefetto Annunziato Vardè durante il vertice tenutosi lunedì scorso presso l’aula consiliare di Palazzo La Pira.
Da quanto riportato da diversi giornali locali durante l’incontro si è discusso: della situazione attuale del CPSA; della nuova veste che sta assumendo tale Centro, più riconducibile ad un CDA/CARA dati i tempi di permanenza dei migranti ben superiori a quanto previsto per i CSPA ed infine della sicurezza e dell’ordine pubblico in città soprattutto alla luce delle affermazioni del sindaco Luigi Ammatuna, peraltro smentite da quest’ultimo, e della rissa o presunta tale di cui si sarebbero resi protagonisti ospiti del centro (divenuto un vero e proprio caso dato che esistono almeno tre versioni sull’episodio.)
Un ultimo punto trattato durante il vertice, senza dubbio il più delicato e urgente, riguarda la presenza di minori non accompagnati presso il CSPA. Rosanna Giudice (http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/ragusa/dettaglio/articolo/gdsid/283505/) scrive: «Stiamo facendo il massimo sforzo – ha spiegato il prefetto – ora possiamo solo chiedere al ministero di farsi carico delle spese per i trasferimenti dei minori presso centri autorizzati». La permanenza dal 15 luglio scorso di 70 minori, tra cui 20 egiziani, è infatti una delle preoccupazioni maggiori, ed è compito del Comune trovare per loro una sistemazione.
La presenza di 70 minori non accompagnati presso una struttura decisamente inadeguata come il CSPA di Pozzallo è inaccettabile ancor più se effettivamente la loro permanenza al centro si protrae da più di un mese e se si considera che, da quanto emerge, alcuni di loro sarebbero molto giovani (13-15 anni). Al momento il problema sembrerebbe essere legato “semplicemente” ad una questione economica.
Sulla vicenda seguiranno a breve aggiornamenti.
La Redazione di Borderline Sicilia Onlus