Migranti, Pozzallo non sia lasciata sola!
Pubblichiamo la lettera aperta di un gruppo di cittadini pozzallesi in risposta a quella scritta alcuni giorni fa http://www.ondaiblea.it/2013091361488/allarme-a-pozzallo-per-i-continui-sbarchi-lettera-aperta.html
da altri cittadini preoccupati dalla presenza di migranti a Pozzallo, e dal pericolo da questi rappresentato. Purtroppo ancora una volta vengono usati toni allarmistici e paure infondate che servono solo a creare mostri e ad allontanare la percezione delle persone da quella che è la situazione reale, fornendo analisi spicciole e frettolose che invece di capire quali siano le reali criticità del sistema di accoglienza e di chi siano le responsabilità per le disfunzioni, percorre la via più breve e comoda dell’attacco ai migranti.
Pozzallo – Mentre si susseguono i soccorsi per i migranti, Pozzallo rischia di scontare l’effetto di un linguaggio ansiogeno ed emergenziale, composto da informazioni sommarie, disarticolate, riduttive e a volte false, dei mezzi di comunicazione, che presentano l’arrivo dei migranti come un’aggressione, un assedio ed una minaccia di cui aver paura, tra l’altro senza aver alcun rispetto di chi arriva in condizioni disumane e soffre, e vanificando i risultati economici-turistici faticosamente raggiunti in questi anni dagli abitanti di Pozzallo. (liberamente riportato da uno striscione visto a Lampedusa)Stop al reality show!La situazione ci sta forse sfuggendo di mano. A Pozzallo si sta diffondendo paura, ansia e odio dovuta all’arrivo di migranti nelle nostre coste. Ma soprattutto dovuto ad una scarsa informazione di come stanno andando realmente le cose.Quello che si legge dai giornali locali e sui social network prospetta un’emergenza in piena regola, pericolo imminente e una caccia all’uomo che, inevitabilmente, crea paura.Anche noi denunciamo l’assenza delle istituzioni centrali e sosteniamo che Pozzallo non può essere lasciata sola ad affrontare la questione migrazione. Ma le misure chieste da “illustri cittadini” e dal Sindaco stesso sono misure sbagliate oltre che allarmistiche.Il Centro di prima accoglienza di Pozzallo può ospitare i migranti che arrivano nelle nostre coste fino ad un massimo di 48 ore, il tempo necessario a procedere al soccorso, alla prima accoglienza e all’identificazione al fine di essere trasferiti in altri centri. Ci sono persone invece che sono “ospitate” li da giorni, se non da settimane. Hanno (fortunatamente) il diritto di uscire perché sono libere persone, e non delinquenti che hanno commesso alcun tipo di reato. Qualcuno continua a gridare allo scandalo perché saremmo noi cittadini a pagare per loro, ma questo è palesemente un dato sbagliato. È inoltre opportuno sottolineare che i migranti ricevono accoglienza con il vitto, non certamente con soldi in contanti. I fondi del Ministero dell’Interno servono a pagare i servizi di “vitto e alloggio”, ma ci preme sottolineare che, nonostante la dicitura da hotel, tale vitto e alloggio sono ben lontani da un’accoglienza che si possa realmente definire tale.Se il comune di Pozzallo è in credito con il Ministero la colpa non la si può certamente attribuire ai migranti. Il sindaco ha inoltre invitato il Ministro dell’Interno Alfano a recarsi a Pozzallo per verificare di persona le condizioni del Cpsa. Noi, cittadini molto meno illustri di quegli altri, respingiamo l’idea di ricevere il Ministro, che è espressione di una certa politica di respingimenti e non di accoglienza. La situazione pozzallese non si risolve con militarizzazione, repressione o respingimenti. Crediamo che la politica debba svolgere il proprio compito per il bene comune e della collettività, che certamente non è determinato dal fatto di possedere o meno un passaporto italiano o europeo.La richiesta del sindaco di più militari e forze dell’ordine è una richiesta azzardata e sbagliata. Così infatti si fa passare il messaggio che siamo in presenza di un’emergenza e dobbiamo “proteggere” i nostri cittadini da un’agente esterno che provoca pericolo.Chiediamo sensibilità e comprensione per una situazione disperata di gente che scappa dalladisperazione e dalla guerra. Molti di coloro che sono arrivati nelle ultime settimane provengono dalla Siria e scappano dalla guerra civile in corso. Chi attraversa il mare mettendo in pericolo la propria vita lo fa perché non ha altra scelta.Chiediamo ai giornali locali di smetterla con gli articoli atti a creare paura e chiediamo di abbassare i toni di terrore che giorno dopo giorno si leggono sui social network. Ai giornalisti chiediamo di raccontare la verità dei fatti; fatti che prima vanno verificati e siano frutto di informazione corretta e di non distorsione della realtà. Al Sindaco chiediamo di trovare soluzioni reali e non militarizzare ancor di più la città. Ai concittadini chiediamo calma, comprensione e responsabilità.Crediamo in un altro mondo possibile.E Pozzallo, oggi più che mai, può fare la sua parte per costruirlo.Fra i primi firmatari:Roberto Meloni, Studente presso l’Università di AmsterdamManuela Russino, Ostetrica presso l’ospedale A.Manzoni di Lecco e cooperante EmergencyDaniela Modica, Medico specializzando in Oncologia Università la Sapienza RomaEmanuela Floridia, Assistente socialeGiovanna Susino, Impiegata direzione didattica PozzalloMichele Andrea Meloni, Impiegato stataleSalvatore Alcaras, InsegnanteAurelio ModicaMargherita BenedettoAntonella Frasca Caccia, Studentessa di Giurisprudenza Università di BolognaNicola Finocchiaro, Studentessa Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, Università di CataniaLara Giardina, Studentessa di Comunicazione e Società, Università Statale di MilanoMariangela Meloni, Studentessa Scienze Religiose, Università di UrbinoTrice LeoneClaudio LupoAlessandro MaiolinoFederica Caccamo, Studentessa di Economia, Università di Catania Marta BarreraGabriella AlcarasGiovanni Colombo, Dottore in Scienze Politiche per la cooperazione e lo sviluppo Leone Rosa, EducatriceGiorgio Campanella, Studente di Scienze della ComunicazioneKrizia GalfoMarta Barrera, Insegnante presso Ministero della Pubblica IstruzioneGiorgetta Di Lorenzo, ImpiegataAdriana RussinoGabriele Giardina, Studente facoltà di Architettura di SiracusaGiuseppe Sapienza, Commerciante