Kayak per il diritto alla vita: Tunisia-Lampedusa-Bruxelles
Dal 1988, 20.000 persone, uomini , donne e bambini sono morte nel
Mediterraneo . Erano tutti
candidati per l’immigrazione verso l’Europa .
La carneficina continua ancora oggi . Tuttavia nel corso degli anni ,
l’immigrazione è diventata un “business”: che grava per diverse decine
di miliardi di euro l’anno sull’intera Europa e per i quali non vi è
alcun controllo. Il reato di appropriazione indebita di fondi eur…opei
per l’immigrazione è “routine”! In Sicilia -per esempio- la mafia
attinge ai fondi pubblici europei attraverso i CIE gestiti da privati,
mentre alle persone ivi rinchiuse servono derrate alimentari scadute
raccolte nei supermercati locali.
Per mostrare la sua
indignazione come cittadino europeo di fronte alla perdita di vite umane
eall’appropriazione indebita di fondi pubblici assai poco portati alla
luce dai media europei, Georges Alexandre , un franco- canadese di 45
anni ha intrapreso un viaggio in mare e fluviale lungo 3700 km. in
kayak, partendo dalla Tunisia e Lampedusa per arrivare a Bruxelles.
L’obiettivo formale di questa “odissea umana ” è quello di chiedere
leggi di riforma in materia di immigrazione al Parlamento europeo e la
creazione di una organizzazione europea di gestione dell’immigrazione e
delle richieste di asilo – OGIDA
Tale organizzazione europea
avrebbe in carico l’intera gestione dei centri di accoglienza in Europa e
le decine di miliardi di euro che ogni anno vengono assegnati
all’immigrazione, realizzando cosi’ notevoli risparmi e un migliore
controllo dei fondi pubblici e tagliando “l’erba sotto i piedi” alla
delinquenza organizzata che dell’immigrazione ha fatto un business
criminale. Nel Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia , i governi
concordano nel dire che l’Unione Europea dovrebbe essere più coinvolta
nel processo di accoglienza dei migranti. A O.G.I.D.A. rispondere a
questa richiesta, stabilendo una gestione coerente e umana dei flussi
migratori . Personale addestrato avrebbe il compito di far applicare le
regole di rispetto e dignità tanto care al nostro continente. Eviteremmo
cosi’ i naufragi in mare e la tratta di esseri umani ai nostri confini .
Naturalmente, allo stesso tempo, un chiaro contratto che preveda
diritti e doveri per tutti, dovrebbe essere alla base di questa corretta
politica di migrazione tra i paesi ospitanti e gli immigrati stessi .
Nel corso del suo viaggio, Georges Alexandre si ferma in città e paesi
per presentare agli amministratori pubblici, ai funzionari eletti, alle
associazioni e alla popolazione locale, una petizione che e’ già stata
firmata da politici e società civile dell’isola italiana di Lampedusa . E
‘ on-line in italiano su :e in lingua francese all’indirizzo: www.firmiamo.it/ogida
E’ da novembre 2010 che Georges Alexandre ha iniziato questo progetto,
dopo un anno vissuto sull’isola di Lampedusa e un giro completo
dell’isola con il suo kayak per denunciare l’orrore dei respingimenti
dei profughi in alto mare e in Libia; pratica illegale secondo la legge,
ma orchestrata dal governo italiano di Berlusconi, con l’aiuto del
colonnello Gheddafi. Da febbraio a maggio 2011, ha vissuto
insieme ai tunisini e ai lampedusani lo smarrimento, l’inefficienza del
governo italiano per arrivo in massa degli immigrati. Durante questo
periodo, divenne un osservatore indipendente redigendo relazioni che il
Gruppo EveryOne per i diritti umani ha rivolto al Parlamento europeo e
all’UNHCR . Ha inoltre lavorato a stretto contatto con la stampa
internazionale e sull’isola di Lampedusa contribuendo ad aiutare i
migranti tunisini nel trovare cibo , riparo e altre cure indispensabili.
Questa esperienza sul campo gli ha permesso di vedere il deficit
complessivo delle politiche e della miriade di leggi sull’immigrazione
in Europa e di pensare al suo sistema di revisione . “L’Unione Europea
deve essere coinvolta più concretamente nella gestione dei flussi
migratori. Cio’ e’ utile non solo per permettere controlli draconiani ai
fondi pubblici europei erogati, ma anche per evitare gli overflow
sperimentati a Lampedusa e gli abusi e le ingiustizie presenti in molti
centri di detenzione nel nostro continente “, dichiara. Con questa
traversata egli intende mettere l’Unione Europea e i suoi cittadini di
fronte ai tragici costi umani e finanziari scaturiti da una certa
immagine di “Terra Promessa” data dall’Occidente e il vuoto umanitario
reale, voragine aperta di sofferenza dove continuano a perdersi molte
vite innocenti . Georges e’ partito dalla Tunisia il 10
settembre 2011 con un kayak da mare e ha raggiunto l’isola di Lampedusa,
Malta ( dove ha incontrato il presidente del paese ) e la Sicilia. Ha
poi navigato lungo la costa occidentale italiana fino alla foce del
Tevere nei pressi di Roma dove e’ giunto alla fine di settembre 2012. A
seguito di un infortunio in mare ha dovuto fermarsi per la convalescenza
di 10 mesi e mezzo, ha ripreso la paiata il 12 Agosto 2013 dal Lazio e
ha percorso le coste italiane fino ad arrivare in Francia il 14
settembre 2013. Proseguendo lungo le coste meridionali francesi e’
arriato alla foce del Rodano, dove ha abbandonato il mare per continuare
lungo i canali fluviali. Il 20 novembre 2013, a causa delle difficili
condizioni meteo ( neve ) nei pressi di Montelimar ha dovuto sospendere
temporaneamente il suo viaggio per il periodo invernale.
Attualmente è in Saintes Charente – Maritime, dove organizza incontri e
conferenze . Cerca inoltre di incontrare i politici francesi, per
sensibilizzare alla sua causa. La partenza con la sua piccola barca da Montelimar è in programma per il prossimo 10 maggio.
Un’altra sfida per Georges Alexandre e il suo movimento cittadino
“Kayak per il diritto alla vita” che continua la ” traversata Tunisia –
Lampedusa – Bruxelles “, questa volta via Rodano, Saona e canali e che
raggiungerà Bruxelles nel settembre 2014 , dove presenterà la sua
petizione al Parlamento europeo. Petizione sostenuta -tra gli altri –
dal sindaco di Lampedusa, dal Presidente della Repubblica di Malta, dal
senatore italiano Giacomo Santini , dall’europarlamentare Niccolo’
Rinaldi e dal sindaco di Carry- le- Rouet. ” Lungo il mio
cammino, ho intenzione di informare l’opinione pubblica anche attraverso
i media, le conferenze politiche, le organizzazioni e le associazioni
sul territorio, delle perdite assurde di vite innocenti e della
massiccia appropriazione indebita di denaro pubblico assegnato dalla
politica di immigrazione in Europa … con i nostri soldi delle tasse!” ***************
E’ possibile leggere e firmare la petizione che Georges Alexandre sta
portando al parlamento europeo a questi indirizzi online: In italiano:www.firmiamo.it/ogidawww.avaaz.org/it/petition/Per_una_gestione_piu_umana_dellimmigrazione_in_Europa/ In francese:www.jesigne.fr/soutienogida In Inglese:www.gopetition.com/petitions/omiar.html Ogni notizia riguardante il suo viaggio e’ consultabile sulle pagine Facebook
in italiano: https://www.facebook.com/pages/Kayak-per-il-diritto-alla-vita/122177261132767?fref=ts in francese:https://www.facebook.com/kayakpourledroitalavie