Fortezza Europa a Trapani


Ingresso CARA Salina Grande – Trapani

Il CARA
di Salina Grande come sospettavamo dall’ultima recente visita è completamentepieno (300 ospiti circa….quindi oltre la massima capienza prevista di 260 unità).
Gli ospiti provengono da diverse aree geografiche e sono arrivati in tempi
differenti.

Tra le
tante persone incontrate, storie ascoltate, sguardi incrociati troviamo
migranti che vivono nelle vicinanze del CARA, senza potervi accedere né
usufruire dei relativi servizi.

Alcuni si trovano, in un limbo giuridico e di
condizioni di vita precarie e non dignitose: dormono da giorni in una fabbrica
di marmi antistante il CARA, appoggiandosi ai connazionali ospiti del centro e
con pochi euro ormai in tasca. (Per molti di questi migranti come ci conferma uno degli avvocati dei
ragazzi, per restare in Italia e regolarizzare la posizione non hanno altra
scelta che farsi fermare dalla polizia, farsi rinchiudere in un CIE, dove
potrebbero essere trattenuti fino a 18 mesi – la media a Trapani è attualmente
di 6-8 mesi – e fare domanda di asilo).

L’ombra
del CIE spaventa anche noi, infatti nel “nuovo”
CIE di Milo, già invivibile in tempi
ordinari, il clima diventa particolarmente teso durante l’imminente Ramadan,
specie per rappresentanti delle comunità meno numerose. Inoltre le disfunzioni
del CIE sono note da tempo, e la violenza, è una prassi non solo tra i
migranti, ma anche tra – poche – guardie del corpo interforze (polizia,
carabinieri, guardia di finanza) che utilizzano la “forza” per mantenere
“l’ordine” Frequentissime le rivolte, le fughe anche di massa, le botte……..
anche recentemente abbiamo appreso la notizia di una morte poco chiara. Poco trapela dai
media. Disagi e malumori anche tra gli assistenti del consorzio Oasi di
Siracusa, che curano i servizi all’interno del CIE, non retribuiti da circa 3
mesi.(ovviamente questo non aiuta a mantenere un clima sereno)

Inoltre
accogliamo lo sfogo di uno degli avvocati incontrati che ci parla delle
mostruosità giuridiche che ostacolano il suo lavoro e quello dei colleghi. Dal
2004, con il decreto Maroni autorità competente per i ricorsi è esclusivamente
il giudice di pace del luogo dove è stata notificata l’espulsione, che può
essere molto distante dal CIE di Milo, dove è rinchiuso il migrante, sede più
comoda per i rimpatri, che avvengono 1-2- volte a settimana dall’aeroporto di
Palermo. Non è più ammesso il “foro alternativo”. Con il gratuito
patrocinio non è possibile retribuire un altro avvocato in loco e le cose si
complicano enormemente


Esterno CARA Salina Grande – Trapani

Nelle
vicinanze del CARA, in direzione Trapani sotto un sole cocente, incontriamo
anche migranti che sono arrivati da poco in Italia dopo i recenti sbarchi e
sono in attesa di essere ascoltati dalla commissione; questi ragazzi sono
carichi di speranza e aspettative! Ma per il momento devono fare i conti con le
dinamiche del CARA, infatti ci segnalano il problema della mancanza di “pocket
money” che consenta loro di prendere il bus e recarsi a Trapani, distante
alcuni chilometri. All’interno del centro gli ospiti ricevono sigarette, carte
telefoniche, ma nulla da poter spendere all’esterno.

Tuttavia
è convinzione diffusa da parte della cittadinanza trapanese che i migranti
ricevano una ricca diaria, mentre i “locali” soffrono fame e disoccupazione.
Frequenti sono – a detta di alcuni negozianti – gli attriti tra i residenti e i
tanti migranti che ruotano intorno al CARA, ospiti e non, in quanto i trapanesi
sentono minacciata la propria sicurezza personale, non si sentono difesi dalle
forze dell’ordine che, a loro dire, si rifiutano di intervenire quando vengono
“violati” i terreni privati dalla presenza, numerosa, ma non necessariamente
malintenzionata dei migranti (spesso la sera si radunano e si ubriacano)
E per la
felicità del sistema di potere “Fortezza Europa” la guerra tra poveri continua anche a
Trapani…

Alberto Biondo
Borderline Sicilia Onlus