Cinquanta profughi siriani fermati a Ivrea
La Sentinella del Canavese – Una organizzazione che gestiva viaggi di migranti, probabilmente arrivati con i barconi nel Sud Italia, e diretti verso Danimarca e Svezia, è stata bloccata da un’inchiesta della procura di Rimini. Sei le persone arrestate dalla polizia di frontiera riminese la notte scorsa tra Toscana e Piemonte, nell’ambito di un’indagine coordinata dal sostituto procuratore riminese, Davide Ercolani. Dovranno rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che nell’ipotesi più grave prevede una pena fino a 15 anni di carcere.
Tre immigrati sono stati poi fermati per resistenza a pubblico ufficiale nel blitz degli agenti della polizia, intervenuti per bloccare pullman con a bordo immigrati presumibilmente provenienti dalla Siria in partenza da Chianciano e diretti per il nord Europa. In manette in flagranza di reato sono finiti due palestinesi e due italiani (residenti a Roma). Per gli inquirenti sono gli ‘scafisti di terrà, bloccati mentre erano in viaggio con il carico di esseri umani diretto verso le città del Nord (in Svezia e Danimarca). Fermati anche un albergatore riminese di origine siriana di 52 anni, e un altro siriano di 47 anni, residente in Italia. Loro, per gli inquirenti, sono gli organizzatori dei viaggi. Per la Procura di Rimini, da tempo sulle tracce di quella che sembra un’organizzazione operante in più zone d’Italia, sono almeno 4 gli episodi acclarati in cui sono stati fatti passare in territorio italiano extracomunitari senza documenti. Il primo risale al 2 agosto scorso quando 25 cittadini di origine araba furono alloggiati in un hotel riminese per poi proseguire il viaggio verso Copenaghen; poi il 15 agosto, quando da Rimini partirono 60 extracomunitari per Malmoe in Svezia; il 21 agosto con due pullman da Rimini partirono in 100 sempre verso la Svezia; e infine il 28 agosto quando 45 siriani furono spostati con le stesse modalità ma vennero intercettati dalle autorità svedesi, che fermarono tre autisti di pullman riminesi, ignari di tutto e poi rilasciati. Sarebbe stato proprio il fermo dei tre autisti, risultati appunto estranei alla faccenda, a costringere il gruppo a trasferirsi in altre città italiane. A Chianciano, come hanno rivelato le indagini, un paio di giorni fa, erano arrivati circa 200 siriani, sistemati in hotel della cittadina toscana. Giusto il tempo di una sosta per organizzare il prosieguo del viaggio che doveva avvenire su tre pullman a noleggio. Verso le 20 di ieri è partito il primo pullman, con una cinquantina di siriani. Il mezzo è però stato fermato dalla Polaria di Rimini a Ivrea, con il conseguente arresto dei due accompagnatori palestinesi. I profughi, che hanno chiesto asilo politico, sono stati rifocillati in questura e sistemati per due giorni dalla Prefettura di Torino in un albergo di Moncalieri. Poco dopo quello di Ivrea, un altro pullman in procinto di lasciare Chianciano è stato fermato con a bordo 59 siriani e i due accompagnatori romani, anche loro arrestati. A Chianciano la polizia ha rintracciato anche l’albergatore italo-siriano e il socio. I 200 siriani sono stati identificati, tra loro molte donne e bambini, e sono stati accolti nei centri di prima accoglienza. Tre di loro sono finiti in manette per resistenza all’identificazione. In molti hanno i polpastrelli alterati dall’acido per non farsi schedare.