A Pozzallo lo sbarco dei Mille
Sono iniziate alle 8.30 di ieri le procedure di sbarco di 957 migranti al porto di Pozzallo, nel ragusano. Tra di essi si contano 617 uomini, 158 donne, di cui (alcune) incinte, e 182 bambini, molti neonati ( uno di soli 15 giorni!), che sono stati subito portati all’ospedale di Modica e Ragusa, insieme alle madri.
Arriviamo al porto alle ore 13 circa, le ambulanze della Croce Rossa sono parcheggiate accanto alla tenda di primo soccorso e al banchetto della Protezione Civile, intenta a distribuire panini e acqua ai migranti che scendono dalla nave, molti dei quali gravemente disidratati. Ci sono dei pullman parcheggiati che pian piano caricano i profughi e si allontanano, i volontari della Protezione Civile non sanno indicarci quale sia la loro destinazione, ma, parlando con un’operatrice del CPSA di Pozzallo, scopriamo che sarà quella la prima meta, dalla quale poi i giovani verranno smistati in altri centri delle province siciliane, tra cui Comiso.Il Capitano di fregata della nave Dattilo, Salvatore Scimone, ci comunica che i migranti sbarcati sono originari per la maggior parte dalla Siria, ma si contano diversi cittadini dell’Africa Subsahariana (Gambia, Mali, Senegal e Nigeria), Maghrebini, Tunisini ed Egiziani. Circolano voci sulla presenza di Palestinesi ed Iracheni a bordo, ma il capitano non ne parla. Aggiunge inoltre che il salvataggio di cinque barconi, in buone condizioni ma esageratamente sovraffollati, è avvenuto al largo delle coste libiche, di concerto con altre unità della Marina Militare. “Oggi stanno avvenendo sbarchi ovunque”, ci dice, “a Catania, Augusta, Brindisi, Taranto e Reggio Calabria”.Lasciamo il porto mentre altri ragazzi, circa duecento, attraversano il pontile. Sorridono e dicono “Ciao Italia!”. Ci avviamo verso il CPSA di Pozzallo, a pochi metri dal porto. L’assistenza è in pieno corso, dal cancello si vedono famiglie di Siriani sedute sul marciapiede e un gruppo di uomini nord-africani che è pronto a partire su un pullman; cerchiamo di capire dove siano diretti ma l’autista e le forze dell’ordine si rifiutano di darci informazioni al riguardo. Parlando con una giornalista francese presente sul posto, ipotizziamo il trasferimento a Comiso, dove molti Egiziani sono già stati dirottati negli ultimi giorni e dove dovrebbero essere rimpatriati, via aerea, al Cairo. Anche oggi alcuni migranti sono stati divisi dagli altri già in banchina e caricati direttamente su pullman allontanatisi da Pozzallo. La notizia, purtroppo, non ci coglie di sorpresa dato che la procedura di rimpatrio, “legittimata” dagli accordi di riammissione ancora vigenti con l’Egitto, è riemersa di frequente nell’ultimo periodo, quasi come fosse una soluzione al sovraffollamento dei centri.Beatrice Gornati e Lucia BorghiBorderline Sicilia Onlus