18 Dicembre 2011: Manifestazione regionale di fronte al CARA di Mineo

Alla manifestazione organizzata dalla Rete antirazzista catanese hanno aderito diverse associazioni siciliane, tra queste: Oficina rebelde, Cobas, qui mineo, Centro Astalli Catania, Forum Antirazzista di Palermo, movimento NO MOUS, Storie Migranti. Durante la manifestazione si sono alternati momenti conviviali e di musica ad altri di confronto e denuncia con i migranti.
Aperto nel marzo scorso sfruttando il pretesto di un’emergenza migratoria creata ad hoc per giustificare grandi operazioni economiche, il Centro d’Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA) di Mineo (CT) costituisce uno dei luoghi dove si palesa l’intreccio tra interessi economici e politici afferma Antonio Mazzeo, giornalista nel suo articolo Il CARA di Mineo vergogna italiana: “Uno dei terreni di scontro è stato proprio quello relativo all’accaparramento dei favori delle coop locali. C’è da scommettere che con il business Mineo, il presidente della provincia ha sicuramente tolto un bel pacchetto di voti al governatore della Sicilia.” Per ogni immigrato lo Stato versa agli enti gestori 25 euro pro capite diario, considerando la capienza del centro (il più grande d’Europa!) è semplice intuire quante realtà, consorzi, ditte, abbiamo interesse ad avventarsi su un piatto così ricco.Nel centro vivono quasi 1400 immigrati tra magrebini, subsahariani, bangla, pakistani. Uomini e donne in condizione di promiscuità, diverse famiglie, nessun minore non accompagnato (gli ultimi arrivati, dei somali, sono fuggiti mese scorso). Attualmente al centro arrivano migranti da diversi “centri” della Sicilia. Nei mesi di luglio e agosto (del 17 agosto l’ultimo sbarco dalla libia, escludendo gli ultimi due avvenuti tra novembre e dicembre) i potenziali richiedenti asilo sono stati allogiati in strutture alberghiere in assenza di qualsiasi assistenza legale. Adesso sembra si stia procedendo allo svuotamento di quei centri per far confluire i migranti al CARA di Mineo. Solo nell’ultima settimana sono arrivate 40 persone.A marzo invece, oltre i tunisini provenienti da Lampedusa, al centro sono stati trasferiti persone che avevano già fatto iniziato le procedure in altri Cara in Italia. Una scelta illogica dal punto di vista della gestione dell’emergenza: è assurdo spostare delle persone con delle procedure già in corso verso la Sicilia, e sottrarre dei posti a migranti appena arrivati. Questo deve far pensare.All’interno del centro c’è una Commissione Territoriale (prima erano due) che, secondo la rete antirazzista catanese, complice dell’Ente Gestore Sisifo (dal 18 Ottobre, prima c’era la Croce Rossa) emette molti dinieghi. Inoltre i migranti denunciano l’assenza di interpreti dalle loro lingue e i tentativi di corruzione da parte di alcuni interpreti: leggi quiNon solo, dei migranti che hanno denunciato un interprete del bangladesh (vedi la notizia al link sopra) hanno raccontato di avere TUTTI ricevuto IL DINIEGO. Inoltre le commissioni territoriali (anche quella di Siracusa) invece di velocizzare le procedure per le richieste d’asilo, indugiano sui tempi di valutazione delle domande e respingono la maggior parte delle richieste constringendo gli immigrati a restare nel centro un periodo ulteriore in attesa dell’appello. Inoltre è DA VERIFICARE PERCHé MOLTI IMMIGRATI CHE HANNO GIà RICEVUTO LO STATUS DI RIFUGIATO CONTINUANO A VIVERE NEL CENTRO D’ACCOGLIENZA.La condizione di isolamento geografico (Mineo che è il paese più vicino dista 11 km in salita!) e lo stato di sospensione giuridica deterioriano e incidono negativamente sulle vite e lo stato psicologico dei migranti; diverse le manifestazioni da parte degli stessi ma la situazione non si sblocca e il CARA, da luogo che per regolamento dovrebbe accogliere gli “ospiti” (che epiteto!) per un periodo non superiore ai 35 giorni, diventa un enorme centro di detenzione arbitraria.
Laura Verduci per il Forum Antirazzista di Palermo