Tutti Diversi Tutti Uguali. Appello per la manifestazione antirazzista ad Agrigento
Apriamo i porti. Respingiamo il razzismo!
Sicilia aperta e solidale. Nessuna persona è illegale
La Sicilia da decenni è frontiera Sud della Fortezza Europa e viene utilizzata come laboratorio delle politiche segregazioniste dei migranti tramite i CPR-Cara-Cas e di respingimenti in mare verso i lager libici. Dalla Sicilia e dall’agenzia europea Frontex da anni è partita una vergognosa campagna di criminalizzazione delle Ong umanitarie, che ha portato al sequestro delle loro navi (come Iuventa, Sea Watch, Mediterranea…) e all’interruzione della loro preziosa attività di salvataggio di donne, uomini e bambini, scampati ai naufragi. Per non farci mancare il peggio delle ingiustizie globali la nostra isola è sempre più militarizzata: Sigonella, il Muos , i droni, il porto nucleare di Augusta, i depositi di armi l’hanno trasformata in un arsenale di guerra a cielo aperto.
Con i decreti sicurezza il governo del “cambiamento” sta scientificamente smantellando buona parte del sistema d’accoglienza dei richiedenti asilo; oramai le buone pratiche d’accoglienza sono un’eccezione e le rare eccezioni, vedi Riace, sono sempre più criminalizzate. Ciò sta costringendo oltre 50.000 migranti ad ingrossare le fila dei senza fissa dimora, costretti allo sfruttamento da parte delle aziende di trasformazione agroalimentare attraverso caporali nelle campagne meridionali o al reclutamento nella manovalanza della criminalità locale.
Contro la propaganda salviniana che aizza gli italiani contro i migranti, impariamo a dire “prima gli sfruttati e chi vive in povertà”. A fronte del motto “prima gli italiani”, oltre 15.000 operatori/trici sono destinati a perdere il lavoro grazie alle politiche di chiusura delle frontiere. Ogni anno per spese militari si bruciano oltre 25 miliardi di euro. Un fiume di denaro sottratto alle spese sociali: Sanità, Scuola, Lavoro; denaro che, utilizzato correttamente, garantirebbe dignità e diritti a tutti/e. Più di 4 milioni di italiani risiedono all’estero (600.000 i siciliani); gli stranieri nel nostro Paese (comunitari e non) rappresentano poco più dell’8% della popolazione. Pensare che i nostri problemi derivino dalla loro presenza è ridicolo e falso. I dati reali ci dicono che gli immigrati in Italia contribuiscono per oltre il 9% al prodotto interno lordo e versano ogni anno circa 12 miliardi di contributi, determinando un saldo positivo per le casse dell’INPS e contribuendo, così, al pagamento delle pensioni di tutti.Non facciamoci accecare dall’odio e dalla propaganda, le persone sono una risorsa no un problema.
In continuità con il percorso nazionale del Forum #indivisibili e solidali, con le Carovane Migranti in corso in Spagna e ad agosto in Tunisia, aderiamo ed invitiamo a partecipare alla manifestazione indetta dalle realtà agrigentine sabato 27 per contribuire alla costruzione dal basso di una rete di solidarietà e resistenza Euromediterranea. Per salvare vite umane occorrono: corridoi umanitari con il Nord Africa ed il Medioriente e l’istituzione di un diritto d’asilo comune e di un permesso di soggiorno europeo.
Immediato dissequestro delle navi delle ONG
Ritiro ed abrogazione dei decreti sicurezza
La storia siciliana ce l’ha insegnato: Emigrare non è reato!
Promotori : Rete Antirazzista Catanese, Borderline Sicilia, Campagna LasciateCIEntrare, Comitato NoMuos/NoSigonella-Ct
Info-adesioni: catanianofrontex@gmail.com