MEDU: Al CIE di Milo situazione esplosiva
(AGI) – Trapani, 6 nov. – “A Milo c’è una situazione esplosiva che finora non abbiamo riscontrato in altri Cie. Nelle tre ore che siamo stati all’interno della struttura ci sono stati dieci tentativi di fuga. La tensione e il disagio sono molto forti, la polizia è costretta a operare in assetto antisommossa”. A denunciarlo Alberto Barbieri e Maria Rita Pega dell’associazione romana “Medici per i diritti umani”, al termine della lunga visita al Centro di identificazione ed espulsione di Milo, alla periferia di Trapani. “Due le ragioni principali dello stato di tensioni – ha spiegato Barbieri – La prima i lunghi tempi di permanenza, in media 7 mesi secondo la direzione sanitaria, superiori a quelli di altri Cie. La seconda è l’assenza di servizi e attività ricreative legata al fatto che la cooperativa Oasi che gestisce la struttura quest’estate si è aggiudicata la gara d’appalto con un forte ribasso d’asta: da 38 euro a persona della precedente cooperativa si è passati a 27 euro dell’attuale”. I medici, che per ragioni di sicurezza non hanno avuto acesso alle aree di trattenimento, hanno anche segnalato l’insufficienza del servizio di assistenza psicologica, garantito da una sola professionista “perchè l’altra resterà in maternità fino a dicembre”. Riscontrata anche un’altra mancanza. “Ai migranti non viene consegnato, al loro ingresso, un regolamento scritto in diverse lingue sui loro diritti e i doveri – ha puntualizzato Barbieri – viene comunicato loro solo a voce”. Al momento, al centro sono presenti 133 migranti, in prevalenza di nazionalità tunisina, di cui 73 richiedenti asilo. “Di questi 28 sono stati auditi e tra essi, 13 hanno ricevuto un diniego – ha proseguito Pega – Una percentuale alta di dinieghi”. Nel corso della visita, i due rappresentanti dell’associazione hanno anche incontrato il giovane tunisino, impossibilitato a deambulare perchè ferito dopo un tentativo di fuga lo scorso 29 settembre e riportato al Cie di Milo ancora convalescente, con fratture a entrambi i talloni. “A nostro avviso le condizioni del ragazzo non sono compatibili con la sua permanenza al Cie e lo segnaleremo alla Prefettura – affermano i medici – Il ragazzo è immbolizzato, si muove su una sedia a rotelle e la presenza delle crocerossine che lo assistono è garantita solo la mattina”. “E’ molto provato psicologicamente – raccontano – anche perchè vive in uno spazio separato, da solo e la notte non riesce a dormire per via di alcuni altoparlanti”. Quella di Trapani è stata una delle ultime tappe del tour che i medici stanno conducendo in giro per l’Iltalia. Domani i rappresentanti di Medu saranno a Caltanissetta e successivamente a Crotone, Brindisi e Modena. (AGI).