Sicilia, sbarchi senza sosta di immigrati, donna partorisce durante la traversata
La Repubblica, di MICHELA GIUFFRIDA – La mamma e la bambina di 4 giorni stanno bene. Sono arrivati a Siracusa con altri 190 profughi quasi tutti siriani: dal Paese in fiamme ne sono giunti in Italia 2872. Oltre 450 le persone tratte in salvo nelle ultime ore. Altri sono stati condotti nel porto di Trapani. Barcone con a bordo circa 150 migranti intercettato a largo della costa siracusana.
E’ un esodo ininterrotto, una emergenza che è diventata routine. Sulla nuova rotta dell’ immigrazione verso la Sicilia, quella che sembra aver totalmente tagliato fuori Lampedusa, tradizionale avamposto europeo degli sbarchi clandestini, ad arrivare sono per lo più siriani ed egiziani. In fuga dall’orrore e dalla guerra, i “passeggeri” di pescherecci, motoscafi, barche a vela e, spessissimo, gommoni, puntano ormai esclusivamente verso la costa orientale siciliana, Portopalo, prima di tutto, ma anche la più lontana Siracusa, e perfino Catania. Non si parte più dalla Libia, dalla Tunisia, dal Nordafrica, porti che hanno fatto la fortuna delle organizzazioni che offrono “pacchetti” completi di viaggi della disperazione. L’imbarco avviene sempre più spesso dal Medioriente dove, col precipitare della situazione in Siria, e lo spettro di un imminente attacco di guerra, in migliaia ogni giorno sono pronti ad imbarcarsi: in Italia, secondo il Viminale, ne sono arrivati 2872 nei primi otto mesi dell’anno.Si muore, durante le traversate, come è accaduto venti giorni fa a Catania, con sei cadaveri recuperati sul lungomare della Playa affollato di bagnanti e turisti. Ma si nasce anche, come nel caso del maschietto partorito sul barcone, durante la traversata che si è conclusa stamattina a Siracusa dove sono già arrivati, in poche ore e in due diverse ondate, 350 profughi. Dicono di essere tutti siriani i 191 profughi soccorsi all’alba. Tra loro anche il bimbo, nato 4 giorni fa in mare, che assieme alla sua mamma è stato ricoverato per accertamenti all’ospedale Umberto I di Siracusa. “L’abbiamo trovato ancora con un tratto del cordone ombelicale attaccato – ha detto il comandante della Guardia costiera di Siracusa, Luca Sancilio- è la dimostrazione di come la vita trionfi sempre: si può venire alla luce anche in condizioni difficili e critiche”.Un altro barcone con a bordo circa 150 migranti è stato intercettato poco dopo al largo della costa siracusana dove si sono recate due motovedette della Guardia costiera, le stesse che poche ore prima avevamo trasbordato sulla banchina principale del porto grande i 191 migranti siriani. E il tam tam continua. Ad incentivare la “nuova rotta” verso Siracusa, oltre alla credenza che i controlli e le procedure siano più blandi rispetto a Lampedusa, anche il fatto che l’approdo sulla terraferma, anziché su un’isola, garantisca maggiori possibilità di fuga. E della continuazione di un viaggio che punta ad altre frontiere.E nel frattempo tre egiziani sono stati fermati con l’accusa di aver pilotato il barcone arenatosi ieri con 118 migranti a bordo, in gran parte siriani, sulla scogliera di Fanusa nella zona di Punta Milocca, a Siracusa. Mouktar Mohamed Qasim Hasan, 30 anni, Abdelsalam Khameis, 23 anni, e Mahmoud Hada AAdel, 22 anni, sono accusati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Sono stati identificati dal gruppo interforze della Procura di Siracusa. Polizia, carabinieri e guardia di finanza sono riusciti a rintracciare tutti i passeggeri del natante. All’altra punta della Sicilia, a Trapani, è approdato il cargo che ieri aveva preso a bordo i 109 profughi soccorsi al largo di Lampedus.