In un piccolo paese del ragusano nasce un comitato per dire no ai rifugiati.
Il 26 Giugno scorso, alcuni giornali locali riportavano la notizia della nascita del comitato NO SPRAR, creato da alcuni cittadini di Giarratana, in provincia di Ragusa, in seguito all’adozione di una delibera comunale che autorizzava l’attivazione di un progetto SPRAR per 6 rifugiati politici (3 donne e 3 bambini), all’interno di una struttura comunale, che in precedenza era stata individuata come sede per la nascita di un asilo nido.
La notizia della volontà della Giunta di ospitare i rifugiati, affidando la gestione alla Cooperativa sociale “ IL DONO”, già ente gestore di diversi centri SPRAR nelle zone di Ragusa, Modica e Acate, ha suscitato la reazione della cittadinanza che sotto la spinta del Presidente del Consiglio comunale della città, ha raccolto- tramite la diffusione di una petizione porta a porta dai toni alquanto allarmistici- all’incirca un migliaio di firme contro il progetto e dato vita al comitato NO SPRAR. Sorprendente ai nostri occhi e agli occhi di diverse realtà che di diritti umani e migrazioni si occupano, il fatto che siano state raccolte ben 1000 firme a fronte di una popolazione residente di circa 3300 persone. Sorprendente anche agli occhi della Giunta comunale, che in seguito alla costituzione del comitato e la raccolta firme, ha pubblicato in data 10 Giugno sulla pagina web del municipio un comunicato stampa : http://www.comunegiarratana.gov.it/index.php?option=com_content&view=article&id=176:comunicazioni-del-sindaco-relativa-ai-centri-sprar&catid=9:in-evidenza&Itemid=101Lo stesso comunicato appare sulla pagina Facebook del gruppo “Insiemepergiarratana Concretezza e Partecipazione “ dove molti commenti esprimono preoccupazione e alcuni hanno anche un tono xenofobo nel manifestare il rifiuto dell’accoglienza. Ancora nel comunicato si afferma che la comunicazione riguardante il progetto non è stata presentata in modo adeguato e ha causato un allarme ingiustificato per i cittadini. Il sindaco Bartolo Giaquinta ha sentito l’esigenza di spiegare alla comunità che cosa siano i progetti SPRAR e chiarire inoltre che aldilà del valore umano dell’accoglienza e aldilà delle possibilità anche economiche che potrebbero derivare dall’attivazione di progetti SPRAR sul territorio, ed ha sottolineato come ciò non lederebbe in modo assoluto la cittadinanza che anzi ne guadagnerebbe un grosso valore culturale. La nascita del comitato ha dato vita ad un’aspra polemica che ancora una volta si nutre di scarsa informazione e di una probabile volontà politica volta a screditare il sistema di accoglienza e a creare facili allarmismi, cavalcando come troppo spesso in Italia accade, la paura per i migranti.Nei giorni il clima di tensione è aumentato e la notte del 1 Luglio il sindaco subisce il lancio di una bottiglia incendiaria ai danni della sua automobile. Non è sicuro se i due fatti siano collegati, ma di certo la tensione è palpabile. Di fronte a quello che accade a Giarratana, alcune realtà intervengono, come quella del coordinamento regionale dei comitati No MUOS, che diffonde un comunicato stampa http://www.nomuos.info/migranti-sono-esseri-umani-rifiuti-da-differenziare/Anche la Diocesi di Ragusa interviene poco dopo con un altro comunicato stampa rivolto alla cittadinanza di Giarratana,(http://www.diocesidiragusa.it/attivita/uffici/caritas/436-comunicato-stampa-della-caritas-sulla-costituzione/) La Diocesi, che è attiva nella gestione di alcuni progetti SPRAR affidati alla Fondazione San Giovanni Battista, invita i membri del comitato e coloro i quali non fossero d’accordo con le posizioni della giunta a visitare i centri SPRAR e a fugare ogni paura ingiustificata.In fine è stata indetta per la serata di ieri, un’assemblea cittadina a cui hanno preso parte anche i sindaci di diversi paesi della provincia ragusana, già coinvolti in progetti SPRAR (tra i quali Santa Croce Camerina, Chiaramonte Gulfi e Comiso), che hanno contribuito a restituire un’immagine più chiara del sistema SPRAR e degli effetti di tali strutture sul territorio e sui rifugiati accolti. Presenti anche diversi membri del comitato NO SPRAR che non sono intervenuti all’interno del dibattito e non hanno riconfermato le proprie posizioni. L’effetto sortito dall’assemblea è stato sicuramente quello di gettare luce su una situazione di ingiustificato allarmismo diffusosi in seguito alla poca conoscenza del sistema di protezione e delle realtà SPRAR già esistenti sul territorio, ignoranza strumentalizzata da qualcuno che ha invece interesse a diffondere idee e atteggiamenti razzisti.
Redazione Borderline Sicilia