Olocausto del Mare, Messina accoglie 683 profughi e 2 morti. Tanti i minori
Da Tempostretto
Non è uno sbarco come gli altri quello di stamani al Molo Marconi, dove la nave della Guardia Costiera Diciotti, arrivata intorno alle 8, ha sbarca 683 persone tra uomini e donne salvati nel Canale di Sicilia due giorni fa, proprio nei giorni in cui sono affondati due barconi, provocando oltre cento morti. Nel corso delle operazioni, cioè, che l’opinione pubblica adesso guarda attraversa gli occhi spenti dei corpi dei bimbi sulla sabbia, immortalati nelle foto che stanno facendo il giro del mondo. I molti giovani aiutati a sbarcare e soccorsi stamani erano particolarmente stanchi e spaventati, soli. Fra di loro alcune donne, moltissimi minori, oltre un centinaio. E un bimbo molto piccolo, praticamente solo. Non sembra ci siano nuclei familiari, infatti.
In una delle mattinate più calde d’agosto, è la Madonnina del Porto a osservarli dall’alto, accarezzando i loro capi piegati e le schiene curvate dal peso dell’inferno appena attraversato, mentre intorno a loro si affaccendano la Polizia, i volontari, il personale dell’Asp e della Croce Rossa.
Al molo stamani per la prima volta si è visto anche un rappresentate della Giunta comunale, il neo assessore ai servizi sociali Nina Santisti, accompagnata dalle assistenti sociali del Comune. C’era forte preoccupazione, ieri in vista dello sbarco, per l’accoglienza dei più giovani profughi.
Soltanto qualche giorno fa il Prefetto Stefano Trotta aveva puntato il dito sul problema accoglienza minori a Messina, dove le procedure per sistemarli adeguatamente sono molto indietro: mai istituito l’albo delle famiglie affidatarie, mai avviati i progetti per realizzare un autonomo centro. Oggi però le operazioni sembrano procedere piuttosto speditamente: una trentina di ragazzi hanno trovato posto al centro di accoglienza Amhed, che tuttavia fa perennemente i conti col sovraffollamento, gli altri sono stati invece distribuiti nei centri in provincia.
In tarda mattinata, dalla nave Diciotti sono sbarcati anche i corpi delle due persone morte: il medico legale ha eseguito l’autopsia sul mezzo della Guardia Costiera, poi sono stati sigillati i feretri e deposti sul molo. In corso le indagini per individuare, attraverso le testimonianze, i possibili scafisti e i loro complici. Almeno cinque gli uomini portati in Questura, in attesa di vagliare la loro posizione.
Alessandra Serio