La tendopoli di Messina sarà attiva almeno fino a dicembre. Lo rivela l’ultimo bando prefettizio

Tempostretto.it-La
Prefettura di Messina ha indetto un bando per il rinnovo
dell’affidamento della gestione del “centro temporaneo di
accoglienza” a Conca D’Oro, Annunziata. Il bando con scadenza il
16 luglio rimarrà in vigore fino al dicembre 2014, salvo revoche.

Dopo
il caldo estivo, di nuovo le piogge. Almeno fino al dicembre
2014, salvo revoche. A dispetto di chi la voleva chiusa già
dopo che le prime tende furono erette, la tendopoli dell’Annunziata
avrà tutto il tempo per spegnere la prima candelina a fine Novembre
e per festeggiare l’anniversario dell’alluvione del 26 dicembre
2013. Un altro caso di curiosa longevità di una struttura
“temporanea “sotto il regime dell’emergenza perpetua.

È
quanto stabilito dal nuovo bando indetto dalla Prefettura di Messina
“su indicazione del Ministero dell’Interno” – come viene
specificato nel documento stesso – che ha per oggetto la
“convenzione per la prima accoglienza dei cittadini stranieri che
hanno chiesto protezione internazionale”. In pratica, il Ministero
ha esortato la Prefettura affinché procedesse ad una nuova
individuazione dell’ente gestore del campo profughi che nel bando
viene indicato con la denominazione “Centro Temporaneo di
Accoglienza -località Conca d’Oro, Messina”. Il bando specifica
che la struttura ha un numero massimo di 250 persone – otto per
ogni tenda.

Si
legge nel bando: “L’ente gestore dovrà assicurare in particolare i
servizi per l’integrazione, oltre i servizi di gestione
amministrativa, i servizi di assistenza generica alla persona, i
servizi di pulizia e igiene ambientale, l’erogazione dei pasti, la
fornitura di beni (compreso l’erogazione del “pocket money”
nella misura di euro 2,50 pro capite/pro die, fino ad un massimo di
euro 7,50 per nucleo familiare, da erogare sotto forma di “buoni”
spendibili in strutture ed esercenti convenzionati o di carte
prepagate da utilizzare a seconda delle necessità dell’ospite e
l’erogazione di una tessera/ricarica telefonica di euro 15,00
all’ingresso).Possono presentare offerta i soggetti che abbiano
maturato comprovata esperienza in ambito SPRAR o in progetti di
accoglienza destinati ai richiedenti protezione internazionale, o
nella gestione dell’Emergenza nord Africa. Il criterio di
aggiudicazione -verificati i prescritti requisiti- sarà quello del
prezzo più basso, con una base d’asta di 30,00 (trenta/00) euro,
oltre iva (se dovuta). Si procederà all’affidamento del servizio
anche in presenza di una sola offerta, purché valida e ritenuta
congrua. I servizi compresi nell’allegato schema di convenzione
dovranno essere assicurati fino al 31 dicembre 2014, salvo recesso
anticipato in caso di venir meno delle esigenze”. Le domande
dovranno essere presentate entro le 10:00 del 16 luglio 2014.

Quando
lo scorso ottobre fu adibito a centro temporaneo di accoglienza il
palazzetto sportivo del PalaNebiolo, il servizio mensa fu affidato
alla società Cascina Global Service, mentre l’assistenza sanitaria
veniva garantita dalla Croce Rossa. In seguito, a Novembre il bando
per l’affidamento ad un ente gestore fu vinto da un’associazione
temporanea di imprese che ha visto come capofila la Sines
Hospes, copartecipi La Cascina Global Service e Sol.Co – società
già coinvolte nella gestione del Cara di Mineo, dove la capofila è
la Sisifo. Questo bando scadeva il 31 dicembre del 2013, finora
l’affidamento è stato rinnovato in regime di proroga. Nel
frattempo lo statuto giuridico del centro “temporaneo” non è mai
stato oggetto di una definizione. Tutt’ora il campo profughi di Conca
D’Oro – come il palazzetto sportivo aperto in precedenza – resta
un non-luogo giuridico, assimilabile solo agli ex Centri- Puglia
sorti in seguito alla “emergenza” del 2011. Se il Palazzetto
Sportivo al PalaNebiolo, struttura al chiuso limitrofa al campo da
baseball dove è successivamente sorta la tendopoli – da cui ancora
dipendono i servizi igienici della stessa – è stato dichiarato
inagibile per ben due volte in seguito alle relazioni dell’Azienda
Provinciale Sanitaria. La prima volta fu a Novembre – cosa che
portò alla nascita della tendopoli- successivamente ad Aprile il
Palazzetto Sportivo fu riaperto in via “straodinaria” in seguito
al primo sbarco diretto avvenuto sui moli di Messina, di circa
cinquecento persone, trecento delle quali furono sistemate nella
palestra tramutata in una distesa di brande, molte anche “a
castello”, dopo l’ennesimo sopralluogo dell’Asp – su esplicita
richiesta del Sindaco- la Prefettura ad inizio Maggio inviò al
Ministero la comunicazione dell’inagibilità della struttura a causa
di gravi problematiche igenico-sanitarie. Nulla hanno potuto, però,
le numerose relazioni Asp sulle sorti della tendopoli che continua a
funzionare a pieno regime, nonostante la negatività dei pareri
sanitari. Emblematiche le relazioni del 30 dicembre e del 7 gennaio
che bocciano da un punto di vista igienico- sanitario la struttura,
confermate da un rapporto dei medici della Polizia di Stato del 10
Gennaio. E se il problema d’inverno sono le piogge – essendo il
campo soggetto a continui allagamenti, come rilevato da una relazione
dei Vigili del Fuoco già l’8 novembre 2013, prima che le tende
fossero montate – d’estate le tende diventano invivibili per il
caldo. A nulla è valso, però, l’appello dell’esperta del Comune di
Messina, Clelia Marano, che ha denunciato le condizioni di afa
insopportabile in cui sono costretti a vivere gli ospiti del caldo
già un mese fa.

Nel
frattempo, ad Aprile, la Prefettura ha indetto, comunque, anche un
ulteriore bando dove veniva richiesto il suggerimento di una
struttura dove realizzare un centro di accoglienza per migranti. Di
quattro partecipanti a questo bando, tre hanno presentato strutture
in provincia – una delle quali scartata per prima – e una di 150
posti a Messina. Gli edifici rientrano in quelli delle ex Ipab. In
questi mesi, la Prefettura ha continuato con gli accertamenti, fino a
dichiarare idonea la struttura di Messina. Ora, per attivare il
centro si attende solo l’ok del Ministero. Così, dopo un lungo tempo
in cui è rimasta distante dal fronte della prima accoglienza,
Messina potrebbe ritrovarsi con ben due centri per migranti. Uno,
quello nell’ex Ipab, probabilmente meglio inquadrato nelle
classificazioni ministeriali e l’altro, la tendopoli, che continua
nel suo ruolo di centro di smistamento. Ricordiamo che già a fine
2013 il Ministero aveva ipotizzato la creazione di tre grandi centri
di “smistamento” da realizzare a San Giuliano di Puglia, Messina
e un’altra città nella penisola. Da questo punto di vista sembra che
questo progetto ministeriale stia andando coerentemente avanti.

Eleonora Corace