I naufraghi superstiti: “Barcone strapieno, ne sono annegati 180”.
Nel video di Repubblica.it i primi soccorsi. Invece sabato sembrava che i morti fossero 30. I racconti degli orrori a bordo: alcuni sarebbero stati uccisi sull’imbarcazione con coltelli e bastonidi FRANCESCO VIVIANO e ALESSANDRO PUGLIA
Repubblica.it-Il bilancio dei morti era già drammatico: 30 migranti, fra cui un bambino di un anno, morti sabato scorso nella traversata su un barcone che stava affondando a 65 miglia da Lampedusa. Molti rimasti intrappolati nella stiva, altri uccisi a coltellate e a colpi di bastone dai loro stessi compagni di viaggio. Ma la realtà potrebbe essere ben più drammatica.
I superstiti sbarcati a Messina raccontano infatti un’altra storia: “Su quel barcone eravamo in 750, ci siamo salvati soltanto in 569, gli altri 181 sono morti, molti annegati quando ci siamo avvicinati al mercantile danese Torm Lotte che ci stava aiutando. E tra loro c’erano molti bambini”.
Questo sarebbe il nuovo, tragico, bilancio dell’ultima strage del mare nel Canale di Sicilia raccontata dai profughi siriani, pachistani, nigeriani, ghanesi. “Molti di quelli che hanno trovato nella stiva, tutti “neri”, sono stati accoltellati, uccisi da altri “neri” che non volevano farli uscire perché in coperta non c’era più spazio: ogni centimetro di quell’imbarcazione era occupata da tutti noi accatastati come bestie, uno sopra l’altro e con tanti bambini e tra questi anche mio figlio Mohamed, di un anno”, dice un siriano di 40 anni mentre abbraccia la moglie che non riesce più a piangere e che vuole soltanto scappare, andare via.
Il cadavere di Mohamed che era caduto in acqua è stato recuperato dai marinai del mercantile Torm Lotte ma molti altri bambini sarebbero ormai annegati. Dalle immagini, girate da alcuni superstiti siriani, si vede un altro bambino che appena cade in acqua perde il giubbotto salvagente e viene inghiottito dall’acqua.
Il papà e la mamma di Mohamed, sono sfiniti, distrutti dal dolore e dopo essere entrati nella scuola media Pascoli di Messina dove ora sono ospitati centinaia di disperati, saltano ogni controllo e vanno via: “Dov’è la stazione?” chiedono, “Vogliamo andare lontano. Siamo fuggiti dalla Siria per dare un futuro soprattutto a Mohamed, ma è stato tutto inutile, lui non c’è più. Ma vogliamo tentare di rifarci un’altra vita nonostante tutto”. E così salgono sul traghetto che collega Messina con Reggio Calabria per poi salire su un treno diretto nel nord Italia e da qui verso la Svezia dove hanno dei parenti.
Ma le stragi continuano, anche ieri un gommone con 61 migranti a bordo che stava per affondare è stato soccorso dalle navi della Marina Militare italiana: per ora sono stati recuperati solo cinque corpi, ma i migranti hanno raccontato che a bordo c’erano 80 persone.
VIDEO – Il recupero dei corpi (quando il bilancio era di 29 vittime)