Continuano le violenze sui migranti. Casi isolati o epidemia di insofferenza?

Gli stranieri minori non accompagnati ospitati nel B&B Aloha di Portopalo, adibito a centro di prima accoglienza, hanno denunciato più volte di essere stati insultati dalla popolazione locale lungo la strada. Solo ieri abbiamo riportato la testimonianza degli stranieri che vivono da undici mesi nel centro Sprar di Palagonia, in provincia di Catania, i quali hanno subito ripetuti attacchi di violenza, anche fisica, da parte di alcuni ragazzi del posto.

Il sindaco di Aci Sant’Antonio, piccolo comune nei pressi di Catania, ha emesso ieri un comunicato stampa in cui rende noto un grave episodio di intimidazione a danno dei migranti ospiti del centro Sprar del paese, verificatosi nella notte tra il 28 e il 29 agosto scorso. Si legge nel comunicato:
“Intorno all’01.00, due giovani di nazionalità italiana si sono introdotti all’interno della struttura, sita in via Umberto 72, e iniziando a battere con i pugni sulle porte delle camere da letto, hanno segnalato la loro presenza agli ospiti della struttura, allo scopo di attirarli fuori (secondo quanto ricostruito a seguito di formale denuncia).Nel seguirli per chiedere spiegazioni, i rifugiati si sono ritrovati dinnanzi ad una piccola folla di giovani italiani (circa una ventina di persone), alcuni dei quali hanno aggredito con insulti e addirittura sputi gli ospiti del Centro. Non appena informati, i responsabili della Cooperativa sociale Luoghi Comuni Onlus hanno sporto denuncia presso i Carabinieri di Aci Sant’Antonio.”

Mi sono recata presso il centro intorno alle 11 di questa mattina, ma non è stato possibile ottenere informazioni aggiuntive né parlare con gli ospiti dello Sprar senza un’autorizzazione preventiva. Secondo quanto riportato dalle responsabili che mi hanno accolto, si tratterebbe di un episodio isolato. “La situazione al momento è di assoluta tranquillità”, mi spiegano.

Una condizione di calma apparente, dal momento che alle 2 di questa notte la caserma Gasparro di Bisconte, nei pressi di Messina, che da una settimana circa è adibita a centro di prima accoglienza per immigrati, è stata colpita da un auto incendiaria a scopo intimidatorio. Come riportato dal quotidiano locale “La Gazzetta del Sud”, una Fiat Panda ricoperta di benzina, parcheggiata accanto al muro di cinta della caserma, sarebbe stata fatta esplodere da quattro colpi di pistola e poi data alle fiamme nella parte posteriore. Su posto sarebbero intervenuti i Vigili del Fuoco e le volanti della Squadra Mobile. Resta da chiarire il movente dell’azione criminale, ma, secondo quanto riportato, si sarebbe trattato di un avvertimento da parte di qualcuno che non ha gradito la sistemazione dei migranti in caserma.

I “va tutto bene”, “la situazione è tranquilla”, “sono solo casi isolati” vengono smentiti da fatti che sempre più a fatica escono dall’ombra.

Beatrice Gornati
Borderline Sicilia Onlus