Catania – Al PalaSpedini migranti in stato di abbandono Mancano i bagni e le docce e non vengono forniti prodotti igienici
Meltingpot – Al PalaSpedini i migranti arrivati a Catania il 1° luglio a bordo della nave militare Orione sono poco meno di 100, il resto sono stati trasferiti al Cara di Mineo ed in altri centri; non si sa dove siano i 27 superstiti del naufragio del gommone nel quale risultano disperse almeno 74 persone.
I migranti rimasti, uomini provenienti dall’Africa subsahariana, non sanno ancora dove andranno e non hanno avuto modo di avvisare i parenti di essere arrivati vivi; al Palaspedini mancano i bagni e le docce e non vengono forniti prodotti igienici (sapone, spazzolini,dentifrici) nonostante il tormentato viaggio e un giorno di attesa in mare per il temuto caso di malattia infettiva di un migrante, poi accertato che si trattava di varicella.Il sindaco Bianco non perde occasione per dichiarare che Catania sarebbe città dell’accoglienza, ma non riusciamo a capire perché non si approntano strutture di prima accoglienza più adeguate, come interi ospedali in disuso, mentre le palestre sono la peggiore soluzione e rispondono solo a vergognose logiche segregazioniste, visto che i migranti sono in stragrande maggioranza richiedenti asilo.Purtroppo a causa di ottusi burocrati istituzionali e di disumane leggi razziali, che chi ci governa si ostina a mantenere ed addirittura potenziare, i naufragi aumentano, le mafie mediterranee si ingrassano e le operazioni di polizia riescono a catturare soprattutto presunti scafisti, in buona parte minorenni.La proposta di assumere il diritto d’asilo europeo nell’ultimo vertice sulle politiche migratorie a Bruxelles è stata respinta, mentre si vuole potenziare la vergognosa operazione Frontex per il “contrasto dell’immigrazione clandestina” in combutta con i militari dei peggiori regimi liberticidi.Facciamo appello ai media a non spegnere i riflettori sulle sempre più frequenti violazioni dei diritti umani dei migranti, monitorando non solo lo “spettacolo” dello sbarco ma anche le condizioni dei centri in cui i migranti vengono accolti. Invitiamo l’associazionismo solidale catanese a supportare nelle sedi istituzionali la richiesta di fornire strutture adeguate non solo alla prima accoglienza, per fare in modo che i minori non accompagnati possano usufruire di adeguate tutele e gli adulti non finiscano nel business della pseudo accoglienza nel megaCara di Mineo (oltre 5000 presenze), ma possano inserirsi in progetti di accoglienza diffusa nei territori e in SPRAR, gestiti da personale qualificato, visto che proliferano strutture interessate solo ai finanziamenti.Rete Antirazzista catanese