Caltanissetta: Borderline Sicilia visita il CARA di Pian del Lago
Lo scorso 8 novembre,
dietro autorizzazione della Prefettura di Caltanissetta, abbiamo visitato
il
centro governativo per richiedenti asilo di Pian del Lago.
Un ingresso del centro di Pian del Lago
La struttura di Pian del
Lago si presenta come un labirinto fatto di recinzioni e cancelli chiusi, ed è
presidiata da militari e forze dell’ordine. Al suo interno vi è anche l’Ufficio
Immigrazione della Questura di Caltanissetta. Dall’1 Ottobre il centro é
gestito dalla Cooperativa Auxilium, che è subentrata alla quasi decennale
gestione della cooperativa Albatros.
Container del Cara di Pian del Lago
Pur non esistendo più
alcuna distinzione tra CDA e CARA, permane una separazione strutturale tra le
due parti che costituiscono oggi il CARA. Una parte si trova ad ovest del campo
ed è costituita da strutture in muratura in cui risiedono gli ospiti , una
mensa, un campo da calcio e, adiacente ad esso, una zona per la preghiera. L’altra
parte del CARA si trova invece entro un altro recinto situato nella zona est ed
è costituita da container disposti sull’asfalto, ma non ci è stato possibile visionare
il loro interno per prescrizione delle autorità. In quest’area, a vivere tra i
container, ci sono anche 7 bambini, di cui una neonata e un altro in arrivo .
Non abbiamo visto alcuno spazio dedicato alle esigenze delle neo-madri e dei
loro figli, ne’ tanto meno uno spazio dedicato ai bambini. Quando lo facciamo
notare, l’operatrice ci racconta che è già stata inoltrata la richiesta in
Prefettura per adibire un locale dell’ex infermeria in ludoteca. Appare
impossibile che dei bambini (oltre che gli adulti) possano essere accolti in
strutture di questo tipo.
I cancelli del CARA sono
tenuti costantemente chiusi. Gli ospiti sono liberi di uscire entro l’orario di
apertura del centro, ma sotto la sorveglianza di un operatore collocato
all’ingresso, il quale è addetto ad aprire e chiudere la porta e a segnare le
entrare e le uscite. I cancelli devono rimanere chiusi per motivi di sicurezza
a causa della presenza del CIE al suo interno e la rilevazione degli ingressi e
delle uscite corrisponde alla necessità del conteggio degli ospiti.
Infine, vi è il CIE. La
nostra autorizzazione comprendeva anche la visita di questo, ma a causa delle
continue, fortissime tensioni delle ultime settimane al suo interno, non ci è
stato possibile entrare per “motivi di ordine pubblico”.
Il totale degli ospiti
presenti attualmente nel centro, comunicatoci dall’operatrice, è di 578.
Cinquecento sono i richiedenti asilo che vivono nelle due aree del centro
adibite a CARA, mentre 78 sono i detenuti del CIE. Il tempo medio di permanenza
all’interno del CARA è di 8- 10 mesi ( a causa del prolungarsi dei tempi di
attesa della Commissione), quello di permanenza nel CIE è invece di 6 mesi.
Sarebbe proprio questa la causa delle recenti tensioni all’interno del CIE,
poiché nella prassi applicativa il termine della detenzione al fine di
permettere l’ identificazione del trattenuto era di 4 mesi al massimo, mentre
il nuovo orientamento del Giudice di pace di Caltanissetta prevede un termine
prorogabile fino a 6 mesi.
Il totale degli operatori
non ci viene fornito con esattezza dal personale del centro. Ci riferiscono di sessanta operatori precisando che tutto
l’organico impiegato dal vecchio ente gestore è stato interamente riassorbito, compresa
una trentina di operatori socio-assistenziali che risultavano in sovrannumero rispetto
a quelli previsti dalla Convenzione, i quali sono stati ora reimpiegati in
mansioni diverse (per esempio, nella distribuzione dei pasti oppure direttamente
nell’azienda di servizio Catering che rifornisce il centro). Il personale di
Auxilium è costituito da mediatori culturali, interpreti, assistenti sociali,
psicologi, operatori socio-assistenziali e informatori legali. Le lingue
parlate sono l’inglese, il francese, l’arabo e l’iracheno.
All’arrivo degli ospiti nel
centro viene effettuato un screening sanitario che consta di una visita medica
durante la quale vengono chieste loro eventuali patologie o disturbi dei quali
soffrono. Gli esami ematologici, radiografie toraciche ed eventuali altri esami
specialistici vengono effettuati solo in caso di sospette patologie importanti.E’ previsto anche uno
“screening socio-assistenziale”, per cui gli ospiti, a pochi giorni dal loro
arrivo, vengono ascoltati da un’assistente sociale che ne valuta l’eventuale
necessità di invio ad uno degli psicologi del centro.
Per quanto riguarda
l’insegnamento della lingua italiana, gli ospiti vengono inseriti, in base alla
loro conoscenza, in una delle classi dei tre livelli in cui è stato suddiviso
il corso di italiano: A0, A1, A2. E’ stata anche istituita una classe per sole
donne, in quanto alcune di loro non frequentavano il corso perché restie a
condividere gli spazi con gli uomini.
Infermeria del centro di Pian del Lago
Questi provvedimenti sono
novità introdotte dalla cooperativa Auxilium che ha realizzato diversi
cambiamenti anche rispetto al servizio di assistenza medica. Innanzitutto,
l’infermeria è stata unificata. Ci dicono che è una scelta legata a ragioni
funzionali, perché quando vi erano le tre infermerie diversificate, i medici
dovevano continuamente spostarsi da una parte all’altra del campo.
Il servizio di assistenza
medica si regge in totale su 12 medici (due per turno), ed è’ garantito 24 ore su 24, anche se notiamo
che sulla porta dell’infermeria è affisso un orario di apertura: dalle 9,30 alle
11,30, e dalle 16 alle 19. Gli operatori ci tengono a sottolineare che questo
orario è relativo solo alle visite e alla somministrazione delle terapie, e che
è solo un modo per abituare gli ospiti agli orari di erogazione dei servizi.
Assicurano che, in realtà, l’infermeria è sempre aperta e attiva per ogni altro
tipo di evenienza. Resta il fatto che la mattina della nostra visita
l’infermeria era chiusa a chiave e non vi erano medici all’interno, i quali sono
arrivati dopo una decina di minuti e hanno spiegato che si trovavano a fare il
giro visite al CIE. Questa unificazione ed organizzazione risponderà pure a
ragioni di funzionalità e miglioramento del servizio, ma diversi ospiti del
centro con cui abbiamo parlato nelle scorse settimane, e le stesse donne che
abbiamo visto protestare davanti al centro, lamentavano questo cambiamento come
un peggioramento nell’assistenza medica.
Il direttore sanitario
del centro ci ha mostrato i due locali per le visite (di cui uno piuttosto in
disordine), le apparecchiature e borse di pronto soccorso di cui sono dotate,
il locale in cui sono tenuti i medicinali e la saletta riunione dell’equipe
medica. Ci ha poi parlato del metodo di “tracciabilità ” che è stato
introdotto per la somministrazione dei farmaci, con il quale vengono puntualmente
registrate la tipologia, la data e l’ora di somministrazione su un registro
generale e nella cartella medica di ciascun ospite. Questa cartella, contenente
anche tutti i referenti di eventuali esami specialistici effettuati, la
descrizione di eventuali disturbi o patologie dei pazienti e le terapie
assunte, viene poi consegnata all’ospite al momento della dimissione dal
centro.
Mensa del CARA di Pian del Lago
Le novità introdotte da
Auxilium riguardano anche il vitto. Rimane sempre un catering esterno, ma con
una nuova azienda che si chiama ITACA e si trova a Mazzarino. Il menu è stato
concordato con i diversi referenti delle principali etnie presenti nel centro,
con i quali sono stati stabiliti i tipi di pietanze, la carne ( di
certificazione di macellazione hallal) e spezie da utilizzare. Tuttavia, pare
che questa buona prassi di scelta condivisa non sia sufficiente a garantire dei
pasti di qualità. Infatti, da diverse settimane, gli ospiti del centro lamentano
una qualità e quantità dei pasti molto scarsa.
Tra le diverse novità
introdotte dalla Cooperativa Auxilium c’è l’ “operazione porte aperte”: “un’
iniziativa lanciata per aprire il centro alla cittadinanza e farlo uscire dal
ripiegamento su se stesso“, ci dice l’operatrice con cui parliamo. Constatato
l’isolamento in cui viveva il centro rispetto alla realtà cittadina , la
gestione di Auxilium ha deciso di ideare diverse iniziative per coinvolgere e
sensibilizzare la cittadinanza. Per questo motivo si è tenuto un primo incontro
volto a definire dei Protocolli di Intesa per la realizzazione di diversi
progetti e iniziative con i dirigenti scolastici di alcuni Istituti Superiori
di Caltanissetta. Alcuni di loro hanno già espresso l’intenzione di mettere a
disposizione degli ospiti del centro i laboratori delle scuole, e di favorire
la frequenza dei corsi serali per coloro che hanno già conseguito una
conoscenza della lingua italiana pari al livello A2. Inoltre, sono previsti
progetti congiunti sul tema della multiculturalità e altre iniziative che
favoriscano l’ incontro diretto tra gli ospiti del centro e gli studenti.
La visita era quasi
giunta al termine, quando vi sono stati momenti di tensione con il responsabile
della sicurezza della Questura che voleva vietarci di fare le foto all’esterno
del CIE, nonostante fossimo in possesso di un’autorizzazione scritta. Grazie ad
un giro di telefonate di chiarimento, abbiamo potuto scattare le foto e lasciare
il centro, soltanto dopo aver dovuto mostrare tutte le foto scattate agli
operatori di Auxilium.
Abbiamo lasciato il centro
governativo di Pian del lago con molte perplessità: non abbiamo potuto
constatare le condizioni dei servizi igienici e degli spazi in cui dormono gli
ospiti, ne’ avere riscontri su quanto affermato dagli operatori rispetto alla
gestione del centro. Sebbene anche interessanti le novità introdotte da Auxilium,
appare evidente come alcune di queste rispondano, più che a ragioni di funzionalità,
a mere questioni economiche, che non vanno certo nella direzione degli
interessi degli ospiti. Vale, infatti la pena ricordare che Auxilium si è
aggiudicata l’appalto per la gestione del centro con una cifra di 25 euro
giornaliere per ciascun ospite, ben 10 euro in meno rispetto a quello che
percepiva il precedente ente gestore per il medesimo centro. Non è dunque
difficile credere che i peggioramenti lamentati dagli ospiti rispetto la
scarsità del cibo, la scarsa disponibilità di detergenti per l’igiene personale
e l’assistenza medica limitata, siano legati alla logica dei tagli necessari
per garantire la gestione del centro e i profitti della Cooperativa.
Giovanna Vaccaro
Borderline Sicilia Onlus