Quali le prossime mosse ad Agrigento?
Tra sabato e domenica scorsa sono sbarcate altre 350 persone a Porto Empedocle. Si tratta dell’ultimo arrivo durante questo lungo periodo di ripresa sbarchi sulle coste agrigentine.
Dei 350 fanno parte siriani e sub sahariani. Nello sbarco si è riscontrata la presenza di 25 nuclei familiari con figli piccoli al seguito di nazionalità siriana. Inoltre sono presenti undici minori non accompagnati di cui uno anche del Centro Africa.
La particolarità di questo ultimo sbarco rispetto agli ultimi effettuati a Porto Empedocle è stato il trasporto delle persone direttamente a Villa Sikania, adibita a centro di prima accoglienza e smistamento (l’hotel era stato preventivamente svuotato e gli “ospiti” presenti trasferiti a Bari e Brindisi).
Il trasporto direttamente nella struttura è avvenuto perchè la protezione civile da tempo protesta per l’utilizzo della tensostruttura usata come luogo per la preidentificazione, in quanto non sussistendo i requisiti minimi per accogliere degnamente chi arriva stremato dal mare; la scorsa settimana c’è stata una consegna di “chiavi” alla questura, che invece ha pensato di non aprire e trasportare direttamente tutti a Villa Sikania, dove è stata eseguita fino alle due di notte la procedura per la preidentificazione.
I prossimi saranno giorni caldi ad Agrigento per decidere le future mosse, infatti si incontreranno gli attori istituzionali e gli attori dell’accoglienza per definire luoghi da riaprire (Lampedusa?), chi gestirà e come la tensostruttura (croce rossa?), e come funzionerà la prima accoglienza e lo smistamento visto che i centri nell’agrigentino sono tutti pieni, almeno sino alla prossimo allontanamento!!
Alberto Biondo
Borderline Sicilia