Lettera agli isolani di Lampedusa e Linosa dall’associazione Askavusa
“In
questi anni le nostre posizioni sulle migrazioni sono state sempre
molto chiare, e a volte motivo di scontro con una parte dei lampedusani.
Siamo stati sempre una minoranza ad avere avuto un approccio con i
migranti di solidarietà, anche se poi abbiamo visto molte persone
ritirare premi e onorificenze, o parlare in TV o inginocchiarsi davanti
al Papa.Persone
che magari avevano partecipato agli scontri contro i tunisini a
settembre del 2011 o che si erano mostrate ostili nei confronti dei
migranti. Una delle posizioni più diffuse era ed è “L’importante è che
non si vedano”. Tv e telegiornali servi del potere, hanno invece
amplificato e distorto (spogliandolo da ogni riferimento politico) il
comportamento di pochi, costruendo l’immagine dell’isola
dell’accoglienza, assolutamente funzionale al sistema, cosi come lo era
stata “l’isola invasa” nel 2011.
Da qualche tempo diciamo che sotto le politiche sulle migrazioni, si
nascondono politiche militari e che il piano dell’Europa è quello di
fare di Lampedusa una grande base militare, l’Europa delle banche e del
capitale, che ha nel governo Renzi un altro dei governi fantoccio, dopo
Monti e Letta. Ci siamo sempre esposti contro il Muos (la grande base
radar della marina americana con sede a Niscemi, tra Caltanissetta e
Ragusa), non solo perché è un opera dannosa per la salute di migliaia di
persone, ma perché è uno strumento di guerra e di controllo di tutto il
Mediterraneo. Guerre che sono la prima causa delle migrazioni moderne.
Chi pensa che le questioni di Lampedusa si possano risolvere con
un’analisi locale, ha perso in partenza. Ci troviamo nel mezzo di un
grande conflitto mondiale, e manovre ancora più grosse ci attendono,
dove da una parte ci stanno le masse sfruttate e diseredate e dall’altra
un ristretto gruppo di persone che decide esclusivamente basandosi su
logiche di profitto e di conquista. Le migrazioni sono solo una
conseguenza di queste dinamiche che si perpetuano da anni, se non da
secoli.
Dopo il 3 ottobre abbiamo visto l’isola militarizzata, e oggi sappiamo
con certezza che c’è l’intenzione di montare altri due radar
potentissimi, sempre ad uso militare. Noi crediamo che se certi problemi
storici non si sono mai risolti è perché l’isola deve restare il più
possibile senza servizi (o insufficienti o a costi altissimi, come
l’assistenza sanitaria, il costo dei trasporti, del carburante,
l’approvvigionamento dei beni primari, ecc) in modo da facilitare il
momento in cui dovrà essere completamente espropriata.
CHIEDIAMO PUBBLICAMENTEall’Amministrazione di Lampedusa e Linosa
fare luce ed informare la popolazione su quanto sta accadendo rispetto
alla massiccia militarizzazione dell’isola.Inoltre, non avendo
avuto in passato alcun tipo di riscontro per poterci fidare delle
istituzioni, inviamo questa lettera al solo scopo di conoscenza:
-al presidente della Regione Sicilia Crocetta, che già una volta ha
ammesso la sua totale impotenza sulle decisioni militari in Sicilia
rispetto al MUOS, evidenziando il ruolo di completa subordinazione della
Sicilia agli USA;
-al presidente del consiglio Renzi, che è anche venuto sull’isola per
chiedere al sindaco di candidarsi, e a questo punto ci sembra chiaro il
perché;-al presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano,
una delle prime cause della completa perdita di ogni tipo di sovranità
dell’Italia.
Crediamo che solo unendoci e considerando le migrazioni sotto un ottica
di questo tipo, possiamo provare a contrastare quello che ci aspetta,
altrimenti ci tocca o andare via o morire di tumore, o tra qualche anno
essere cacciati via, magari dopo un nobel per la pace….
Uniamoci contro la militarizzazione di Lampedusa e lo sfruttamento di tutti i territori.Uniamoci contro l’imperialismo e contro chi vuole rendere schiavi migliaia di persone.”
Ass. Culturale Askavusa