Gli Eritrei del 3 ottobre 2013 vengono trasferiti da Lampedusa dopo 101 giorni
Sono passati 101 giorni dalla strage del 3 ottobre nella quale hanno perso la vita 366 persone. Solo oggi i sette Eritrei, sei uomini ed una donna, ancora presenti sull’isola per motivi di giustizia (secondo le dichiarazioni del ministro Alfano), sono stati trasferiti dal CSPA (centro di soccorso e prima accoglienza) di Lampedusa. Ci sono voluti 101 giorni per portarli a Palermo, dove domani verranno sentiti in tribunale. Rimangono sull’isola i sei Siriani, anche loro per motivi di giustizia, anche loro qui da mesi, a partire dal 14 ottobre 2013. Secondo il vice sindaco di Lampedusa, questi ultimi verranno trasferiti il 15 gennaio prossimo.
Alle 9:30 ci rechiamo al porto, il traghetto è già arrivato e la polizia presente ci lascia intendere che verranno trasferiti veramente oggi e con la nave. I sette Eritrei arrivano al porto scortati da un numero, superiore al loro, di Carabinieri e polizia. Scene commoventi tra alcuni Lampedusani che sono sul molo per salutare i migranti. Chiediamo ad un operatore di Save the Children se l’unica donna trasferita viene accompagnata in viaggio da personale femminile fino a Palermo, un viaggio lungo, 10 ore in nave ed altre due e mezzo in pullman. Per quanto ne sappia, dovrebbe esserci con lei una donna Carabiniere, anche se noi non abbiamo visto una donna fra i Carabinieri e poliziotti. Chiediamo anche alla Croce Rossa Italiana, che per il momento gestisce il centro, chi l’accompagna, ma ci ripsondo soltanti che ci sarà presente un equipe di psicolog, ecc. a Palermo, a sostegno dei cittiadini eritrei che stanno male.
Nel momento di addio, le facce degli Eritrei non raccontano tanto quello che hanno subito. Ma alcuni di loro sono molto tranquilli, abbracciano forte le uniche persone che sono stati loro vicini in tutto questo tempo orribile. “Ora – ci dice l’operatrice delle Croce Rossa – si sentono di nuovo persi. Non sanno cosa porterà il futura e hanno subito veramente tanto”.
Certamente ha ragione, ed è per questo che ribadiamo: perché sono stati costretti a stare più di tre mesi a Lampedusa invece di procurare loro un posto tranquillo dove ricevere adeguato sostegno, soprattutto psicologico, di cui avevano bisogno? Il Governo italiano li ha tenuti lì nell’insicurezza (la loro) totale. Ora devono ricominciare ad orientarsi, e tutto questo dopo l’orrore che hanno visto e vissuto.
Siamo in contatto con alcuni di loro e monitoreremo i loro spostamenti. Nessuno, né il sindaco, né i migranti stessi, né gli operatori, né le autorità sono state in grado (o non hanno voluto) di dirci dove verranno collocati dopo l’udienza presso il tribunale di Palermo. Questa sarebbe la trasparenza vantata dalle autorità…
Speriamo che ci sia un futuro per queste persone.
Dopo aver dato un’occhiata da sopra al centro di contrada Imbriacola, ci possiamo immaginare come si sentono gli ultimi “abitanti“ – i sei Siriani che ancora aspettano il trasferimento – in un vuoto, dove hanno già cominciato i lavori di ristrutturazione.
Si trovano ormai lì da circa 90 giorni. Basta. Trasferiteli!
Judith Gleitze da Lampedusa
Borderline Sicilia/borderline-europe
Al porto commerciale di Lampedusa, 12 gennaio 2014