Dalla fine dello stato sociale alla guerra ai migranti. La necessità di una lettura politica
Communianet.org – Nelle ultime settimane abbiamo assistito a uno spettacolo terribilmente violento giocato completamente sulle spalle dei migranti. Da Salvini, sempre più vigliacco, che ha passato una giornata intera presso il Cara di Mineo a deridere le migliaia di persone che vi abitano in condizioni disumane, al rastrellamento su base etnica alla stazione di Milano che ha come mandante politico il Pd dei Decreti Minniti/Orlando.
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Negli stessi giorni a Roma un lavoratore senegalese, venditore ambulante ed ultima pedina nel traffico di merce contraffatta, è morto dopo l’ennesima retata del nucleo speciale della Polizia Municipale, quello dei vigili urbani-sceriffi che nel nome dell’ideologia del decoro, in una città in cui languono lavoro, opportunità e servizi, compie azioni spettacolari utili solo alle prime pagine del Messaggero. Sempre a Roma, e sempre in nome della lotta al degrado, un esponente dei 5 Stelle ha chiesto alla Caritas di non distribuire più i pasti ai senza fissa dimora per non deturpare Colle Oppio, dimostrando così come i principi alla base del Decreto Minniti, la lotta ai poveri invece che alla povertà, siano largamente condivisi e diano sempre più spazio a letture apertamente razziste e classiste (la lista di questi deplorevoli fatti e delle vergognose dichiarazioni di politici di destra, di centro-sinistra e grillini purtroppo è molto più lunga e si aggiorna quotidianamente). Tutto questo con il sottofondo di una delle macchine del fango più vergognose che questo paese ricordi, quello contro le Organizzazione Umanitarie che negli ultimi anni hanno salvato migliaia di vite in mare nella rotta migratoria più pericolosa e letale al mondo, quella del Mediterraneo Centrale.
Nicolas Liuzzi