Trapani: inaugura il Cie di Milo, svuotata Chinisia
Ormai è ufficiale. Nei giorni scorsi il centro di identificazione di Milo, a Trapani, è entrato in funzione. Si tratta dell’ulimo Cie d’Italia. Appositamente progettato e costruito. In grado di contenere fino a 200 detenuti in una struttura di massima sicurezza, almeno a giudicare dall’altezza del muro di cinta e delle gabbie di ferro che vedete nella foto. Per ora al suo interno sono stati trasferiti i circa cinquanta tunisini che si trovavano reclusi nell’altro Cie di Trapani, quello di Chinisia, di cui avevamo scritto recentemente. Chinisia adesso è stato svuotato e non sappiamo come sarà utilizzato nei prossimi mesi. A Milo sono stati trasferiti anche almeno quattro richiedenti asilo politico che si trovavano illegittimamente reclusi a Chinisia. La gestione del nuovo Cie è temporaneamente affidata alla cooperativa Insieme, del consorzio Connecting People. Con la chiusura di Chinisia, si chiude la vicenda delle tre tendopoli trasformate ad aprile in altrettanti centri di identificazione e espulsione, con l’ordinanza 3935 del 21 aprile. A Palazzo San Gervasio la tendopoli/cie è stata chiusa dopo un’inchiesta di Repubblica, ufficialmente per lavori di ristrutturazione. La tendopoli/cie di Santa Maria Capua Vetere è stata sequestrata dalla magistratura dopo l’incendio che l’ha distrutta. E Chinisia è stata chiusa temporaneamente, con l’apertura del nuovo Cie di Milo, e tra le proteste delle forze di polizia trapanesi, sotto organico per gestire tre Cie nella stessa città, perchè in tutto questo a Trapani c’è ancora il vecchio cie del Vulpitta. In tutto questo, se le tre tendopoli/cie sono state chiuse, non si capisce dove finiranno i 10 milioni di euro che l’ordinanza 3935 aveva stanziato per la loro gestione e ristrutturazione fino al 31 dicembre. leggi su fortress europe…