L’Acnur prende posizione
Dopo l’inchiesta di Fortress Europe sulla reclusione dei richiedenti asilo politico tunisini, marocchini, egiziani e libici nei centri di identificazione e espulsione (Cie) di Chinisia e Torino, finalmente l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur) ha preso posizione. La sua portavoce in Italia, Laura Boldrini, che ha infatti dichiarato oggi: “L’Acnur esprime preoccupazione per alcuni trasferimenti di gruppi di richiedenti asilo dal Centro di accoglienza di Lampedusa verso i vari Cie anzichè nei Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) come previsto dalla legge”. La richiesta arriva nel giorno in cui alla Camera è iniziata la discussione sulla conversione in legge del decreto che recepisce la direttiva europea sui rimpatri e che estende a 18 mesi la reclusione nei Cie. «Abbiamo chiesto alle autorità chiarimenti e fatto anche una raccomandazione affinchè questa prassi venga interrotta, ma non abbiamo ancor ricevuto riscontri”, conclude Boldrini. E dalla Sicilia arriva la conferma che il problema sarebbe nato da una sperimentazione – adesso sospesa – che incaricava le guardie di frontiera di raccogliere le richieste d’asilo a Lampedusa, al posto del personale Acnur. I risultati si sono visti. Ovvero il sistematico trattenimento nei Cie degli arabi che chiedevano asilo. Ci auguriamo quindi che l’Acnur torni a essere responsabile della raccolta delle richieste d’asilo in frontiera e che chi aveva chiesto asilo sia immediatamente rilasciato dai Cie, come prevede la legge.fortress europe…