Report da Mineo sull’ispezione dei parlamentari europei nel megaCara

Domenica pomeriggio, in concomitanza con l’ispezione degli europarlamentari, ci siamo recati nel piazzale di fronte al villaggio degli aranci; dopo l’esperienza alquanto negativa del 25 luglio scorso con la delegazione di parlamentari per la campagna LasciateCiEntrare, speravamo che stavolta l’ispezione dei parlamentari europei potesse servire ad accendere i riflettori sulle innumerevoli ingiustizie che da mesi quotidianamente vivono circa 1500 richiedenti asilo, incoraggiati in ciò dai contatti intercorsi con la segreteria di Rita Borsellino e dalla consistente documentazione inviata.In fondo la permanenza degli “ospiti” se fosse stata idilliaca non avrebbe dato luogo a 5 rivolte (10 maggio, 6 e 20 giugno, 27 luglio e l’ultima proprio il 7 novembre ), nonostante centinaia di trasferimenti “volontari” in altri Cara dei protagonisti delle proteste.
La delegazione ha giustamente denunciato la vergogna del “porto non sicuro” di Lampedusa, sadica scelta dell’ex ministro Maroni per soddisfare i deliri xenofobi del sindaco De Rubeis ; ma se la bussola della delegazione fossero stati i diritti umani dei migranti, le dichiarazioni di qualche europarlamentare sull’ “albergo a 5 stelle” per il Cie di Trapani, a 12 anni dal rogo del Serraino Vulpitta e dai 6 migranti deceduti, sono almeno irresponsabili.
Chiediamo e, con la nostra continua attività di fronte al megaCara di Mineo, pensiamo di averne il diritto, che, quando alcuni europarlamentari si degnano di fare un monitoraggio sulle condizioni dei migranti, per non fare una inutile e dispendiosa (visto che sono retribuiti grazie anche ai nostri voti) passerella, dovrebbero, dopo essersi documentati preventivamente (e questo almeno per Mineo è stato fatto), cercare il confronto diretto con i migranti. Noi avevamo proposto che l’incontro con i richiedenti asilo avvenisse fuori dal megaCara per evitare i prevedibili condizionamenti . Ne sanno qualcosa i legali che riscontrano sempre nuovi ostacoli per seguire i propri assistiti, ne sanno ancor più i migranti che subiscono frequenti intimidazioni per aver parlato con noi, visto che da mesi siamo responsabili della distribuzione di vestiti, di dizionari, di alcuni incontri musicali interetnici , di assistenza sanitaria (grazie ai medici della LILA) e della Solidarietà alle loro lotte.
Il presidente Castiglione “soggetto attuatore” e le cooperative del CaraMineo, dovrebbero sapere che non hanno a che fare con oggetti parcheggiati a tempo indefinito (i richiedenti asilo trascorsi 35 giorni, se non vengono esaminati dalla commissione, possono richiedere il permesso di soggiorno di 3 mesi e lasciare il Cara), ma con soggetti vittime di storie tragiche, che hanno urgente bisogno di costruirsi un futuro per sé ed i propri familiari; invece la presenza dei richiedenti asilo serve per dilatare le spese del megaCara, fonte di business per gli amici degli amici e risparmiare proprio sulle vittime. Solo dal 16 ottobre (dopo ben 7 mesi) ci si è accorti che i richiedenti asilo hanno diritto ad un minuscolo contributo economico giornaliero, ma si costringe i migranti a spendere i pochi euro solo all’interno, molti non riescono a racimolare il denaro per le marche da bollo per i permessi di soggiorno e sprecano così tempo prezioso soggiornando inutilmente all’interno. Il motivo centrale delle proteste è stato sempre l’incertezza dei tempi per l’esame della Commissione (fino all’estate scorsa ne operavano 2), con uno scadente servizio d’interpretariato e su queste inadempienze anziché valorizzare l’apporto dei legali che difendono i richiedenti asilo, li si considera ostacoli da boicottare.
La recente morte del trentaseienne pakistano Alì Mujahid e le denuncie delle responsabilità della Croce Rossa da parte dei connazionali dovrebbe far meglio riflettere chi si riempe la bocca di “accoglienza” e non basta certo la nuova gestione del consorzio Sisifo della Lega Coop, per garantire il rispetto dei diritti umani nel più grande centro di segregazione per richiedenti asilo d’Europa, del quale richiediamo l’immediata chiusura.
Tornando all’ispezione sabato abbiamo visto entrare nel megaCara alle 14 il bus degli europarlamentari ed uscire dopo meno di 2 ore, ignorando alcuni giornalisti presenti ed i migranti usciti; un’altra occasione perduta e più che “un’altra storia” un’ennesima inutile passerella di superficiali politicanti.
Rete Antirazzista Catanese