Messina, la tendopoli dei migranti è al collasso: fuga di massa

Altri 900 profughi in arrivo a Trapani – A Catania la fregata Espero sbarca 163 nordafricani
La Repubblica, di MARIA EMANUELA INGOGLIA e MANUELA MODICA
– Si allaga di nuovo la tendopoli, per questo interi nuclei familiari
hanno abbandonato i loro alloggi e sono fuggiti, così come è accaduto a
Palermo. Sono drammatiche le condizioni dei profughi sbarcati lo scorso
giovedì sullo Stretto, dopo che una forte grandinata ha aggravato le già
precarie condizioni di accoglienza al Pala Nebiolo, il campo da
Baseball dell’Università di Messina dove la Prefettura ha allestito
l’accoglienza: 250 circa posti in tenda, più 180 nella struttura interna
del campo sportivo. Al momento sono 271 le persone ospitate, mentre 184
tra siriani e palestinesi sono fuggiti. Già lo scorso autunno dopo un
forte acquazzone la tendopoli s’era allagata, in quella occasione i
migranti erano stati trasferiti d’emergenza dalle associazioni di
volontariato in istituti religiosi.
Nessuna
alternativa alle tende del campo da baseball è stata trovata nel
frattempo. “La riprova che un luogo di quel genere non è adatto e non
doveva certo dircelo una grandinata – commenta il sindaco di Messina,
Renato Accorinti – Un paese civile deve avere luoghi adatti per
l’emergenza, di qualsiasi genere, ma queste sono decisione del governo.
Incontrerò il ministro della difesa questa settimana, per chiedere di
poter utilizzare gli spazi militari dismessi e riproporli alla città per
questo ed altri scopi”. Finora le proposte di altri possibili luoghi di
accoglienza presentati dell’amministrazione comunale non sono state
considerate adeguate dalla Prefettura. Eppure avevano denunciato il
grave stato del Pala Nebiolo anche i parlamentari Erasmo Palazzotto di
Sel, e Francesco D’Uva del M5S. “Questo è un campo profughi in piena
regola – aveva dichiarato Palazzotto, lo scorso febbraio a seguito di
una visita d’ispezione a sorpresa – qui vengono violate tante normative
vigenti e quindi questa struttura va chiusa: infiltrazioni d’acqua e
d’umidità che ci sono specialmente durante la notte, è assurdo fare una
tendopoli in questo tipo in pieno inverno”.
Messina, fuga dalla tendopoli dei migranti allagata.

Si
riaggrava la situazione dopo la grandinata di sabato pomeriggio,
proprio quando la struttura era al collasso. Nella tarda sera del primo
maggio, infatti, dal mercantile Robur di Bari erano sbarcate 266 persone
di cui 6 donne in stato di gravidanza e 80 bambini circa di età. Interi
nuclei familiari con bambini partiti dalla Siria e poi imbarcati in
Libia verso le coste italiane. La Robur ha soccorso il barcone a 35
miglia dalla costa libica. Dopo lo sbarco la squadra mobile di Messina a
seguito delle testimonianze ha arrestato un tunisino di 25 anni, Moem
Grhouda, ritenuto uno degli scafisti. Il barcone era stato infatti
trascinato da un rimorchiatore fino alle acque internazionali, il
ragazzo tunisino, stando alle testimonianze, si trovava al timone
dell’imbarcazione rimorchiata. Appena avvistata la nave italiana gli
altri scafisti nel rimorchiatore sono fuggiti mentre Ghrouda è rimasto
nel barcone soccorso dalla nave italiana.

A Messina
tra l’altro arriveranno anche i 163 eritrei ed egiziani che intorno alle
8 di stamattina sono sbarcati dalla fregata della Marina militare
“Espero” nel porto di Catania. Gli immigrati erano stati salvati mentre
erano a bordo di una carretta del mare nel Canale di Sicilia nell’ambito
dell’operazione ‘Mare nostrum’.

Ed è previsto nella
mattinata di domani l’arrivo al porto di Trapani di 887 migranti, tra i
quali 191 minori e 140 donne, intercettati e tratti in salvo ieri dalla
Marina militare, a 120 miglia a sud di Lampedusa. Gli immigrati sono
stati fatti trasbordare sulla nave “Aliseo” della Marina e sul
rimorchiatore “Asso 30”, entrambi in navigazione verso Trapani. Non
sono state ancora resi noti la nazionalità, il numero dei bambini e
delle donne e lo stato di salute in cui si trovano. E’ il terzo approdo a
Trapani in pochi giorni: il primo maggio erano stati accolti 424
migranti salvati nel Canale di Sicilia. In mattinata si è tenuto un
incontro in prefettura per fare il punto sulla situazione e
fronteggiare l’emergenza: il prefetto Leopolfo Falco ha annunciato che
si attiverà con il ministero dell’Interno chiedendo il trasferimento dei
migranti in altre regioni: le strutture della provincia di Trapani sono
al collasso e potranno accogliere la metà dei profughi in arrivo.

Con
gli 887 arrivi di domani, se i migranti non saranno trasferiti altrove,
salirà a quasi 3 mila il numero dei profughi accolti nelle varie
strutture allestite in provincia di Trapani. Disposta l’apertura di due
centri di accoglienza, uno dei quali a Castellammare del Golfo.