Minori stranieri non accompagnati da mesi trattenuti al CPSA di Pozzallo.
Li abbiamo incontrati nel corso dell’ultima visita a Comiso di fronte all’ex azienda “Don Pietro”, una sorta di centro di accoglienza utilizzato all’occorrenza come “succursale” del Cpsa di Pozzallo (http://www.borderlinesicilia.org/2014/05/15/comiso-contrada-canicarao-la-via-delle/ ). Oggi abbiamo appreso che la notte scorsa, molti di loro, stanchi di attendere invano l’agognato trasferimento in comunità, hanno lasciato Comiso per tornare, a piedi, alla “centrale” ovvero al Cpsa di Pozzallo.
Ma chi sono?
Si tratta di un gruppo di minori (il cui numero non è definito ma oscilla tra i 22 e i 28) sbarcati a Pozzallo tra il 19 e il 20 marzo scorso. Da quel giorno per loro è cominciato il calvario che li vede ancora oggi “ospiti” del centro di Pozzallo.
La loro “colpa” probabilmente è quella di provenire da paesi dell’Africa occidentale ovvero Senegal, Gambia, Nigeria e Ghana. La loro prestanza fisica, infatti, ha prevalso sulla loro parola: sebbene si siano dichiarati sin dal principio minori non sono mai stati ritenuti tali. Da qui ne è conseguito l’iter per l’accertamento dell’età anagrafica ovvero la radiografia polso/mano (cui sarebbero stati sottoposti due volte) che ne ha confermato la minore età. Non abbiamo avuto modo di vedere il referto perché, nonostante ne abbiano diritto, nessuno ha consegnato loro una copia. E così, fra un accertamento ed un trasferimento atteso invano, il gruppo è rimasto recluso nel Cpsa di Pozzallo per circa 50 giorni fino al 7 maggio scorso, giorno in cui sono stati trasferiti al “centro” di Comiso. Tale trasferimento, a nostro avviso inaccettabile perché disposto da un centro governativo ad un centro il cui status giuridico non è definito, avrebbe dovuto rappresentare una soluzione temporanea in vista dell’imminente trasferimento in comunità per minori. Ma cosi non è stato. Dopo due settimane trascorse nell’isolato centro di Comiso, la notte scorsa una parte di loro si è incamminata verso Pozzallo. Al momento tutto il gruppo, dopo la parentesi comisana, dovrebbe trovarsi nuovamente al CPSA di Pozzallo. Tale centro, come dichiarato stamane dal sindaco Luigi Ammatuna, ospita 220 migranti (già oltre la capienza ordinaria) mentre a Comiso sarebbero rimasti solo 60 migranti. In queste ore però è attesa al Porto di Pozzallo la motovedetta CP940 della Capitaneria di Porto su cui sono stati trasbordati i 458 migranti soccorsi ieri dalla nave militare San Giorgio nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum. A seguito dello sbarco e della probabile “riorganizzazione” degli ospiti fra Pozzallo e Comiso non sappiamo quale sarà la sorte del gruppo di MSNA. E’ evidente che tale vicenda, a prescindere dalle cause che l’hanno prodotta, è assolutamente grave ed inaccettabile. Non si possono trattenere due mesi dei minori stranieri non accompagnati in un centro di primo soccorso e accoglienza. Che fine ha fatto l’interesse supremo del minore?
Elio Tozzi
Borderline Sicilia