Dal Mare al Carcere
La libertà di movimento è un diritto, non un reato. Nell’ultimo decennio, l’Italia ha fermato migliaia di persone solamente per aver guidato una barca che ha attraversato il Mar mediterraneo: i cosiddetti ‘scafisti’.
Già nel 2017 Borderline Sicilia aveva documentato – partecipando come partner italiano al progetto “Controversie nella Politica sulla Migrazione: la concessione della protezione contro la salvaguardia dei confini (KideM)” – come i molteplici legami politici, sociali e familiari che aiutano le persone a superare i confini europei, vengano resi passibili di incriminazione allo stesso modo delle associazioni criminali, a causa di leggi generiche e non appropriate.
Il report “Dal mare al Carcere: la criminalizzazione dei cosiddetti scafisti”, di ARCI Porco Rosso e Alarm Phone, con la collaborazione di Borderline Sicilia e borderline-europe, racconta il loro percorso, dal mare al carcere, analizzando e denunciando la criminalizzazione della migrazione.
Il report, partendo dalle testimonianze di centinaia di persone coinvolte – persone accusate di guidare le barche, ex detenuti, avvocati, ricercatori, attivisti, giudici e membri della Polizia e della Guardia Costiera – e dallo studio di decine di sentenze, illustra la portata del processo di criminalizzazione della migrazione in Italia e l’impatto devastante che esso ha sulla vita delle persone.
Come nel caso di Ahmed, giovane migrante del Ciad, condannato dal Tribunale di Agrigento a 6 anni, 8 mesi di reclusione e a 1.200.000 euro di multa, perché lo Stato italiano lo ha ritenuto l’unico responsabile del naufragio dell’11 novembre 2020.
Dopo la pubblicazione del report, si è deciso di strutturare un gruppo di lavoro per dare continuità alle attività intraprese, programmando di estenderle oltre la ricerca e concentrando le energie sul sostegno alle persone criminalizzate.
- Dal Mare al Carcere: la criminalizzazione dei cosiddetti scafisti
- Dal Mare al Carcere: Primo Report Trimestrale, marzo 2022
- Dal Mare al Carcere: Secondo Report Trimestrale, giugno 2022
- In carcere due anni per traffico di esseri umani: in realtà erano solo dei migranti in cerca di una vita migliore
- Senza protezione
- Sei anni sotto processo con l’accusa di essere scafisti: tutti assolti per stato di necessità
- I minori incriminati per traffico di esseri umani