MailBombing -VERITÀ E GIUSTIZIA PER ABDALLAH SAID E STOP NAVI QUARANTENA

Venerdì 8 gennaio alle ore 12 – MailBombing -VERITÀ E GIUSTIZIA PER ABDALLAH SAID E STOP NAVI QUARANTENA

MailBombing -VERITÀ E GIUSTIZIA PER ABDALLAH SAID E STOP NAVI QUARANTENA

Abdallah Said, migrante minore di origine somala affetto da tubercolosi, è morto all’ospedale Cannizzaro di Catania per encefalite il 15 settembre 2020, dopo aver trascorso diversi giorni sulla nave quarantena GNV Azzurra. Il confinamento sulla nave, giustificato dalle misure per il contenimento della pandemia, si è svolto in condizioni di mancanza di assistenza sanitaria e di tutela del diritto alla salute e alla vita, nonché alla protezione in quanto minore.

Dopo la morte di Bilal e di Abou, quello di Abdallah è l’ennesimo crimine contro i migranti, reclusi in unità navali in tempi di pandemia: le navi quarantena non sono il luogo adeguato a fornire assistenza sanitaria a minori e adulti, a prevenire il diffondersi della pandemia, a garantire la tutela dei diritti delle persone, ad attenzionare le necessità dei MSNA, a individuare le vulnerabilità dei migranti trattenuti.

Chiediamo:

▶🔴#Verità e #giustizia sulla morte di Abdallah Said

▶🔴Immediata #dismissione delle #navi #quarantena

▶🔴#Accoglienza degna e sicura per i migranti

 

– Le mail si mandano il giorno 8 gennaio alle ore 12 in modo separato per ogni indirizzo mail.

– Si diffonde la notizia del mail bombing circa due ore prima dell’evento

 

 

Inviamo il testo seguente ad ogni indirizzo e-mail:

 

Alla Ministra dell’Interno Dott.ssa Luciana LAMORGESE

segreteriatecnica.ministro@interno.it , caposegreteria.ministro@interno.it 

Al Dirigente Capo del Dipartimento delle libertà civili ed immigrazione del Ministero dell’Interno Prefetto Michele DI BARI:

gabinetto.dlci@pecdlci.interno.itliberta.civiliimmigrazione@interno.it 

Alla Ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola DE MICHELI:

segreteria.ministro@mit.gov.it 

Al Ministro della Sanità Roberto SPERANZA:

segreteriaministro@sanita.it 

Alla Responsabile della Croce Rossa Italiana Dott.ssa cecilia CRESCIOLI:

sg@cri.it

Alla GNV Info@gnv.it 

 

OGGETTO: NAVI QUARANTENA

Abdallah Said muore il 15 settembre all’Ospedale Cannizzaro a Catania. Ha 17 anni. Le misure sanitarie di emergenza per il controllo del Covid-19 ( SARS- COV-2) disposte dal Decreto del Capo di Dipartimento della Protezione Civile del 12 Aprile 2020 per l’emergenza COVID, hanno fatto sì che Said venisse “confinato” sulla nave quarantena GNV Azzurra per diversi giorni.

Sulla carta le navi rappresenterebbero luogo idoneo per una quarantena e per l’assistenza sanitaria dopo il soccorso in mare. Abdallah Said era già in gravi condizioni, per tubercolosi. E dopo diversi giorni sulla GNV Azzurra, in urgenza è stato trasferito all’Ospedale Cannizzaro, morendo per un’encefalite. Secondo quanto riferibile alla patologia “ tubercolosi” si mette in evidenzia che, in situazione di immunocompromissione (diminuzione delle difese immunitarie di qualsivoglia tipo), il patogeno può effettivamente determinare una meningite tubercolare con sintomi che possono essere blandi come astenia, febbre, apatia fino a giungere allo stato di paralisi ed al coma. In generale, una persona affetta da Tubercolosi necessita di interventi specifici che vanno operati presso strutture idonee, richiedendo esami e terapie che non possono in alcun modo essere effettuati all’interno di una nave: radiografie per valutare l’area del coinvolgimento polmonare ad esempio o tac e risonanze magnetiche.

Le persone in arrivo dal mare da sempre presentano una situazione di calo delle difese immunitarie nonché patologie di varia natura più o meno gravi che non sempre sono valutabili all’arrivo, ma richiedono luoghi idonei per eventuali trattamenti specifici o urgenze. Inoltre, chi arriva ha spesso subito violenze e torture nei centri di detenzione libici, con traumi di natura fisico-psichica importanti. Aggiungiamo che, secondo diversi articoli scientifici e raccomandazioni del Center for Disease Control andPrevention, CDC, le navi già “di base” rappresentano incubatori per malattie gastrointestinali per eccellenza e non sono affatto idonee per quarantene da coronavirus tanto che viene ordinato lo sbarco e la sospensione dei viaggi su nave[1], stupisce che siano state scelte per svolgere attività di monitoraggio e confinamento di un patogeno come un virus ed un virus ad RNA, come il SARS-COV-2, in perfetta antitesi a quanto chiaramente esplicitato da uno dei maggiori organi di conoscenza delle patologie infettive!

Il dott. Davide Parenti della Traveler’s Clinic della George Washington University e professore di medicina presso la School of Medicine and HealthSciences della George Washington University, in un’intervista al National Geographic dichiara relativamente al Covid: “È tutta questione di fortuna. Se sei su una nave con il coronavirus, ti è andata male”e non solo, considerando quanto accaduto ad Abdallah Said che di nave quarantena è morto così come AbouDiakite, quindicenne ivoriano che ha perso la vita all’ospedale Ingrassia di Palermo il 5 ottobre.

Sulle cause della morte di Abdallah Said, il 7 Gennaio è previsto un primo esito a seguito dell’autopsia richiesta dai familiari. A prescindere dagli esiti siamo convinti che contro Abdallah Said sia stato commesso l’ennesimo crimine: non era in luogo adeguato ad essere curato né rispetto alla sua patologia né rispetto alla sua minore età. Abdallah cercava la libertà, pensava di aver raggiunto un Paese dove non rischiasse più la morte, dove non poteva essere nuovamente imprigionato e dove forse pensava di poter realizzare i suoi sogni.

Abdallah ha trovato invece, proprio in Italia, un nuovo confinamento, stavolta su nave.

Abdallah muore in Italia dopo essere sopravvissuto alla Libia ed al mare e dopo chissà quali terribili sofferenze. Abdallah muore a 17 anni, da solo.

Chiediamo verità e giustizia per Abdallah Said e l’immediata dismissione di tutte le navi quarantena.