Piove e il campo si allaga. L’europarlamentare Eleonora Forenza: “La tendopoli va chiusa”
Da Tempostretto
Campo allagato e migranti nel fango. Niente di nuovo sul fronte della tendopoli al PalaNebiolo. Dopo l’ultima settima di piogge intense, il campo da baseball versa in condizioni a dir poco critiche. Il problema, segnalato già dai Vigili del Fuoco in seguito al primo sopralluogo ormai svolto nel lontano ottobre 2013, risiede in un difettoso sistema di drenaggio del campo stesso che lo rende soggetto a frequenti allagamenti nella stagione invernale, soprattutto nella parte lato mare.
Dopo i parlamentari Erasmo Palazzotto (Sel) e Francesco d’Uva (M5S) e la deputata all’Ars Valentina Zafarana, lo spettacolo delle trentadue tende nel fango si è presentato anche sotto gli occhi di Eleonora Forenza, europarlamentare dell’Altra Europa con Tsipras, che questa mattina ha realizzato un ispezione nel centro messinese di prima accoglienza. Ad accompagnarla i rappresentanti cittadini e regionali dell’Altra e Europa, di Rifondazione e Cambiamo Messina dal Basso – Mimmo Cosentino, Maurizio Rella e Alfredo Crupi – più diversi attivisti. Queste le impressioni della Forenza: “Questa è una struttura priva di qualsiasi statuto giuridico che presenta, inoltre, evidenti carenze strutturali. E’ la prima volta, infatti, che mi trovo ad entrare in un centro completamente allagato. A questo scandalo si può rispondere solo con l’immediata chiusura di questa tendopoli. E’ questa la mia”. Attualmente nel centro sono ospitate circa 60 persone, tutte di sesso maschile e di origine sub-shariana. Parlando con i richiedenti asilo emerge il disagio di vivere nelle tende e soprattutto, le lamentele per il freddo. Le docce, inoltre, in seguito a quanto riportato dalla Forenza, “non sono ben riparate. Ed alcune presentano la dicitura riservata alle donne, in una situazione di assoluta promiscuità”. Il centro, infatti, ha ospitato anche donne e a volte nuclei familiari nel recente passato.
Queste le tristemente note condizioni della tendopoli dell’Annunziata. Poco o niente si è potuto dire, per oggettivi motivi di tempo, degli altri due centri cittadini riservati ai migranti, ossia quello dell’ex Caserma di Bisconte, nel quale il ministero degli Interni vuole realizzare un Cara di (minimo) 600 posti e il tanto discusso e Ipab “Scandurra Osservatori Riuniti”, struttura designata per l’accoglienza dei richiedenti asilo da un bando prefettizio, ma convertita all’alloggio di circa 150 minori stranieri non accompagnati, sempre su ordine Prefettizio, dopo lo scandalo del centinaio di minori abbandonati promiscuamente nelle tende del PalaNebiolo esploso lo scorso autunno.
In generale, però, nel documento redatto dai membri dell’Altre Europa Messina , circa le politiche migratorie del nostro paese si legge che: “L’accoglienza made in Italy è un esempio di ostilità: centri isolati e immensi dove le persone di varie lingue e nazionalità vengono stipate oltre misura e condannate a un regime semidetentivo o detentivo senza che abbiano commesso un solo reato, senza la possibilità di qualsiasi minima autodeterminazione della ricerca del lavoro o dei parenti o degli amici”. E sui centri messinesi l’Altra Europa Messina dichiara che, oltre lo scandalo della tendopoli: “ Non meno vergognosa è la situazione dell’ex Caserma Gasparro di Bisconte, dove i migranti vivono ammassati in amplissimi stanzoni stracolmi di letti a castello, senza alcuna privacy e dignità, sempre in uno stato spaventoso di promiscuità”. E sui minori non accompagnati viene fatto notare che: “Se da una parte leggi come il decreto presidenziale del 13/08/2014 innalzano gli standard strutturali per l’accoglienza in Sicilia dei minori stranieri non accompagnati, dall’altra vengono inevitabilmente escluse dai bandi strutture più piccole come quelle di carattere religioso o le case-famiglia e quelle offerte dai progetti forniti dalle associazioni di promozione sociale”.
Questo per quanto riguarda Messina in particolare e l’Italia in generale. Sul fronte delle politiche europee, nella cui frontiera si batte Eleonora Forenza con la sua carica di europarlamentare, non poteva essere ignorato il discorso che verte sulla direttiva Dublino III, la legge che obbliga ogni migrante a procedere con la richiesta di asilo nel paese in cui avviene l’identificazione e non in un eventuale paese di elezione – molti migranti, infatti, hanno altre mete in Europa, ma sono costretti da questa procedura a fermarsi in Italia per non ricadere nella clandestinità. A questo proposito la Forenza ha dichiarato che l’Altra Europa vuole modificare la direttiva Dublino, e a chi le chiede in che senso, risponde: “Queste persone fuggono da situazioni di guerra e di fame, per questo pensare di impedire i loro spostamenti è pura follia. Una soluzione potrebbe essere quella di consentire l’espletamento delle pratiche che portano al riconoscimento del diritto di asilo nei paesi di provenienza”.
Eleonora Forenza, collega – suo malgrado – dell’altro europarlamentare italiano Matteo Salvini, è chiara per quanto riguarda le politiche di pattugliamento delle frontiere europee per mezzo di operazioni come quella di Triton, coordinata da Frontex: “Noi con operazioni simili ci assumiamo la responsabilità di continuare a fare morire centinaia di persone in mare”.
Dopo l’ispezione alla tendopoli, l’europarlamentare ha avuto il tempo di passare brevemente al Comune per salutare il Sindaco Renato Accorinti.
Eleonora Corace