Migranti marchiati con coltelli Le atrocità contestate agli scafisti
BlogSicilia.it – Migranti marchiati con i coltelli. Picchiati con le cinture. Violenza diversa a secondo le etnie.Tutto questo viene contestato ai cinque scafisti finiti in manette dopo una lunga giornata di indagini della squadra mobile di Palermo.
Sono finiti in manette Ali Rouibah, algerino, 24 anni, Suud Mujassabi, nato in Libia, 21 anni, Abdullah Assnusi, nato in Libia 24 anni, Imad Busadia, nato in Algeria 23 anni e Shauki Esshaush, nato in Tunisia 21 anni accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di omicidio plurimo aggravato.
I cinque avrebbero condotto il peschereccio con a bordo circa 650 cittadini migranti,. Secondo alcune testimonianze raccolte, i criminali avrebbero rivestito ciascuno un ruolo ben preciso: uno di questi comandava, con l’ausilio di altri due l’imbarcazione; gli altri con la violenza si occupavano di controllare i migranti, impedendo loro di muoversi.
Gli arrestati avrebbero provocato la morte accertata di 26 migranti e quella presunta di circa 200, che, a dire dei testimoni, sarebbero rimasti chiusi nella stiva. Dopo circa tre ore di viaggio, hanno raccontato i sopravvissuti è cominciata ad entrare acqua nella stiva, ove erano stati sistemati i cittadini africani.
I testimoni hanno, infatti, raccontato agli investigatori che i cittadini africani, secondo i trafficanti di uomini, potevano stare chiusi nella stiva anche per 3 giorni, visto che avevano pagato la metà del prezzo per la traversata.
Non appena la stiva si è allagata uomini, donne e bambine hanno cercato una via di fuga. Ma i cinque avrebbero chiuso la via d’uscita, facendoli morire nel corso del naufragio.
Alcuni migranti hanno riferito che gli scafisti avrebbero marchiato, con i coltelli, la testa di coloro che non obbedivano agli ordini, specie quelli di etnia africana; invece quelli di etnia araba sarebbero stati picchiati con cinture. Gli uomini sposati colpiti con calci e pugni.
Gli stessi testimoni hanno evidenziato che gli scafisti hanno usato trattamenti diversi a seconda dell’etnia di provenienza. Secondo quanto riferito, i viaggi costerebbero ai migranti da un minimo di 1200 dollari ad un massimo di 1800 dollari a persona: il prezzo del viaggio, poi, aumenterebbe in considerazione delle condizioni di sicurezza garantite per la traversata. Per avere un giubbotto di salvataggio si pagherebbe una cifra a parte (dai 35 ai 70 dinari libici).