Caltanissetta: l’impegno dello Sportello Immigrati, il mercato delle residenze e le prassi amministrative per il rinnovo del permesso di soggiorno.
Lo Sportello Immigrati di Caltanissetta, nato 10 anni fa e portato avanti dall’impegno di 4 volontari, nel 2013 aveva attivato il servizio di iscrizione al registro dei senza fissa dimora del comune di Caltanissetta, al fine di ostacolare e combattere il mercato delle residenze fittizie che si era creato in città, ad opera soprattutto di cittadini nisseni che speculavano sulla necessità dell’iscrizione anagrafica dei cittadini stranieri per rinnovare il permesso di soggiorno.
Cittadini nisseni, che fanno probabilmente parte di coloro che si scagliano contro l’accoglienza di migranti, che plaudono ai commenti xenofobi di politici locali e nazionali e che sono sempre pronti a muoversi tra i vuoti istituzionali che aprono spazio all’illegalità e allo sfruttamento a danno dei più vulnerabili.
Il prezzo delle residenze fittizie aveva raggiunto i 700 euro, i nomi dei locatari nei contratti di affitto e gli indirizzi di residenza erano sempre gli stessi, ma nessuna indagine da parte delle autorità competenti e nessun provvedimento da parte delle istituzioni per individuare e punire i responsabili, hanno mai avuto luogo.
Solo lo Sportello Immigrati si è concretamente attivato per ostacolare la scandalosa vendita delle residenze e sostenere le persone che si trovavano costrette a mettersi nelle mani degli aguzzini per vedersi riconosciuto il diritto al rinnovo del permesso di soggiorno. E poiché a determinare la situazione di limbo era l’assurda prassi che correlava il rinnovo del permesso all’iscrizione anagrafica (e non viceversa), unita all’assenza di un servizio dell’amministrazione che provvedesse a tale iscrizione, i volontari dello Sportello hanno dato al comune la disponibilità di occuparsi dell’iscrizione al registro dei senza fissa dimora dei cittadini stranieri in possesso di un permesso di soggiorno in scadenza.
A quasi due anni di distanza, lo Sportello ha ampiamente dimostrato alle amministrazioni che si sono succedute, che il riconoscimento dei diritti fondamentali non ha necessariamente a che fare con le voci di bilancio e che è possibile lavorare in linea ai principi di legalità e contrastare fenomeni di speculazione e sfruttamento semplicemente mettendosi a tutela dei diritti di tutti. Lo Sportello ha più volte sollecitato gli uffici addetti a provvedere affinchè fosse fatto quanto previsto dalla legge 94/2009, che prevede che la persona senza fissa dimora si consideri residente nel comune dove ha il domicilio, inteso come luogo in cui concentra la generalità dei propri interessi. Ma causa del protrarsi della passività del Comune, che non ha mostrato il minimo interesse a risolvere il problema, ha interrotto il servizio di iscrizione anagrafica, rimettendo alle istituzioni competenti la loro responsabilità.
A tale interruzione è corrisposto un immediato rifiorire del mercato delle residenze fittizie e, mentre i volontari dello Sportello diffondevano comunicati e inviavano lettere ai dirigenti dei servizi addetti sollecitando la presa in carico di questa situazione, nessuna risposta giungeva e nulla di concreto veniva fatto dalle istituzioni.
Intanto lo Sportello continuava ad informare e sostenere i tanti cittadini stranieri che si recavano presso la loro sede nella legittima richiesta di eleggere la residenza nel loro luogo di domicilio. A nulla serviva la domanda in forma scritta da presentare all’ufficio Anagrafe ed anzi, ai malcapitati costretti a spole kafkiane di 5 chilometri sotto il sole, tra ufficio anagrafe del Comune e ufficio Immigrazione della Questura, veniva risposto di tornare allo Sportello.
Finchè finalmente, qualcuno ha recepito il messaggio e qualcosa è cambiato. Così, già da qualche settimana, la Questura di Caltanissetta, rinnova i permessi di soggiorno a prescindere dal requisito della residenza, risolvendo la situazione di limbo causata dall’impassibilità di un Comune, che a tutt’oggi non ha dato cenno di saper adeguare il suo operato ad un territorio che è interessato dalla presenza di richiedenti asilo dal lontano 1998, quando è stato aperto il centro governativo di Pian del Lago.
Risulta, tuttavia, ancora allarmante la tempistica per il rinnovo dei permessi di soggiorno che ha raggiunto gli otto mesi. Un cittadino straniero che richiede oggi il rinnovo del permesso di soggiorno viene convocato presso gli uffici della Questura ad aprile 2016 e gli viene rilasciato un semplice foglio di carta recante la data dell’appuntamento. Questa “scopertura” equivale all’impossibilità degli interessati di sottoscrivere contratti di locazione e di lavoro, e di mantenere l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale per tutto il periodo in cui non sono effettivamente in possesso di un permesso di soggiorno valido, ma neanche del cedolino che attesti l’avvenuta richiesta di rinnovo . Del resto, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Caltanissetta è da anni sotto organico e dallo scorso gennaio, a fronte di una necessità sempre più impellente di accelerare i tempi delle pratiche (identificazione, accoglienza e notifica decisioni commissione territoriale) sono state dimezzate anche le ore dei mediatori linguistici per provvedimento ministeriale. Provvedimento che è segno del senso di responsabilità con cui questo governo (come tutti quelli che lo hanno preceduto) affronta la questione dell’immigrazione.
Giovanna Vaccaro
Borderline Sicilia Onlus